Meloni rassicura i mercati: “Moderata e pratica”. S&P demolisce un’altra bufala della sinistra

22 Apr 2023 8:03 - di Lucio Meo

Credibilità, rating confermato, politiche di risanamento come fulcro dell’azione politica. E nessun pericolo di disgregazione della maggioranza dovuta alla situazione interna di Forza Italia e ai problemi di salute di Berlusconi. Altro che destre sfasciste e destabilizzanti al governo: la più importante agenzia di rating internazionale, S&P, una di quelle che secondo la sinistra si sarebbe allarmata, in quanto spia dei “mercati internazionali” preoccupati per l’avvicendamento tra Draghi e Meloni, promuove a pieni voti il governo italiano e la stessa premier. Con una pagella che neanche il banchiere Draghi, l’amico dei mercati che rassicurava “gli investitori internazionali” con la sua presenza, si era meritato. Un confronto con i giudici espressi sul governo Conte, poi, è addirittura impietoso nei confronti del grillino…

S&P: “Meloni moderata e pragmatica”

“L’elaborazione del bilancio 2024 sarà importante per valutare l’impegno del governo rispetto alla prudenza fiscale”, scrive l’agenzia S&P nella nota in cui conferma il rating e l’outlook sull’Italia, osservando che dalla creazione del governo “la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha perseguito un approccio moderato e pragmatico nei confronti dell’Europa e della politica fiscale, esemplificato dall’approvazione della Finanziaria 2023, che ha mantenuto una certa prudenza fiscale , in linea con il suo predecessore Mario Draghi”.

S&P ricorda peraltro i risultati positivi di Fratelli d’Italia e degli altri partiti della coalizione di governo “e ciò suggerisce che sarà in grado di perseguire la sua agenda senza troppi ostacoli politici”. Tuttavia, se questa coalizione dovesse “faticare a sostenere il sostegno interno, il governo potrebbe essere sotto pressione per deviare da una politica di bilancio prudente. In questo senso, la Finanziaria 2024 sarà un’importante indicazione dell’indirizzo politico del governo”.

L’agenzia di rating non è allarmata per il debito

Standard & Poor’s prosegue con un’analisi delle prospettive italiane: “A causa della reintroduzione delle regole di bilancio dell’UE il prossimo anno le autorità italiane sono pronte a perseguire un ritmo graduale di risanamento nei prossimi anni, registrando lievi avanzi primari entro il 2024, portando il debito rispetto al PIL su un leggero percorso discendente”, scrive l’agenzia nella nota che accompagna la conferma del rating e dell’outlook dell’Italia.

“Anche ipotizzando 5,2 punti percentuali di consolidamento fiscale tra la fine del 2022 e la fine del 2026, secondo le nostre proiezioni, nel 2026 il debito lordo rispetto al PIL sarebbe ancora intorno al 136% del PIL, ben al di sopra dell’attuale media dell’area dell’euro (93%), e il terzo livello più alto di debito sovrano nell’Ocse, dopo Giappone e Grecia” continua l’agenzia.

La crescita rallenta ma a causa della congiuntura internazionale

L’agenzia S&P ha confermato il rating BBB sull’Italia e ha mantenuto l’outlook stabile, sottolineando come la crescita economica del nostro paese rallenterà nel 2023 a +0,4% per via dell’inflazione elevata e dell’inasprimento delle condizioni del credito. S&P stima che il Pil italiano accelererà a +1,0% nel 2024. L’agenzia spiega che “l‘outlook stabile riflette la nostra aspettativa che il debito pubblico dell’Italia in rapporto al PIL diminuirà nel 2023-2026, una valutazione controbilanciata dal rischio di un’inversione nell’attuazione delle riforme fondamentali, comprese quelle integrate nel piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia, con conseguente ritardo del sostegno dell’UE”.

Il rating – è il monito di S&P – “potrebbe subire pressioni al ribasso qualora il governo non riuscisse a mettere il debito rispetto al PIL su un percorso discendente a causa di deviazioni fiscali persistenti, uno shock prolungato dei tassi di interesse o come conseguenza di una crescita più debole del previsto. Un’attuazione solo parziale delle riforme, soprattutto quelle legate all’erogazione dei fondi comunitari, comporterebbe anche rischi per la crescita e per i conti pubblici, e di conseguenza pressioni al ribasso sul rating”.

Infine, una valutazione sul Cavaliere. “Riteniamo che le attuali preoccupazioni per la salute di Silvio Berlusconi sollevino rischi politici limitati, dal momento che la maggior parte del suo partito, Forza Italia, si unirebbe probabilmente a Fratelli d’Italia se il partito dovesse spaccarsi”, scrive l’agenzia S&P nella nota in cui conferma il rating e l’outlook sull’Italia.

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