La maestra sospesa ricorre al giudice del lavoro. Valditara: «Il nostro potere è solo ispettivo»

13 Apr 2023 18:19 - di Redazione
maestra

Sarà un giudice a decidere sulla sospensione dal lavoro (e sulla riduzione dello stipendio) di Marisa Francescangeli, la 58enne maestra di San Vero in Milis balzata agli onori delle cronache per aver fatto recitare una preghiera ai propri alunni. Questa mattina, infatti, l’insegnante ha depositato al Tribunale del lavoro di Oristano il ricorso contro il provvedimento adottato dal dirigente scolastico. La Francescangeli segue tre diverse classi, una quarta e due terze. Il provvedimento di sospensione (20 giorni) è scattato dopo che l’insegnante aveva fatto realizzare agli alunni un piccolo rosario con dieci perline a forma di braccialetto e dopo aver recitato insieme ai piccoli un’Ave Maria e il Padre Nostro.

A decidere sul ricorso della maestra sarà il Tribunale di Oristano

È accaduto l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. Tra l’altro, la maestra sostituiva un suo collega in un’altra classe. Diversi i motivi a base del ricorso, che investe sia profili procedurali che di merito. Il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mimit) segue il caso con la massima attenzione, come dimostra l’invio di tre ispettori con il compito di verificare la regolarità del procedimento e la completezza dell’istruttoria. Nei giorni scorsi è intervenuto anche il ministro Giuseppe Valditara per sottolineato come, in base alle informazioni ricevute, la recita delle preghiere in classe da parte della Frescangeli non costituisse un caso isolato.

Il Mimit: «Non abbiamo competenza dirette»

Pare, infatti, che in precedenza ci fossero già stati «diversi interventi bonari del dirigente scolastico». La storia, insomma, pare si trascinasse da mesi. «Anziché insegnare geografia, storia e matematica – aveva chiarito Valditara -, la maestra avrebbe fatto cantare inni religiosi o pregare. È quindi una violazione di un obbligo previsto dalla legge. Se poi si tratti di canzoni religiose, di bandiera rossa o di leggere Repubblica durante l’ora di matematica, non cambia». La presentazione del ricorso contro la sospensione si è resa necessaria anche alla luce della impossibilità da parte del ministero di revocare il provvedimento. Come spiega una nota diffusa dal Mimit, l’unico potere dell’autorità centrale è quella di «disporre ispezioni per verificare correttezza dei procedimenti». E questo Valditara lo ha già fatto.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *