Il governatore Solinas sulla maestra sospesa per la preghiera in classe: questa è persecuzione religiosa

7 Apr 2023 19:52 - di Redazione
maestra sospesa

Il presidente della Regione Sardegna si schiera con la maestra sospesa da una scuola dell’Oristanese per aver fatto pregare gli alunni e realizzare un braccialetto-rosario. “Nessuna forzatura mi risulta sia stata fatta da parte della maestra, nessuna opera di proselitismo religioso, nessuna coercizione – commenta Christian Solinas -: la maestra ha insegnato ai suoi alunni una breve preghiera e un canto natalizio, tipica espressione della nostra cultura popolare, inneggiante alla pace e alla fratellanza”.

Secondo il presidente della Regione Sardegna si tratta di un provvedimento che ha il sapore della censura e della persecuzione religiosa. Stando a quanto riportato dalla docente, che non insegna religione, la sospensione di venti giorni dalla scuola primaria di San Vero Milis (Oristano) sarebbe arrivata dopo aver fatto recitare due preghiere ai bimbi di una terza elementare a ridosso del Natale. “Punire un docente per questo o per avere confezionato in classe un rosario, anch’esso espressione di una devozione popolare rispettata perfino dalle altre religioni, è segno di una furia iconoclasta che non si concilia con il rispetto dovuto ai credenti – continua Solinas – e soprattutto in un contesto nel quale nessun problema era sorto a riguardo: anzi il lavoro dei bambini era stato orientato ad un saggio scolastico apprezzato da tutti”.

Il governatore sardo non ha dubbi sulla posizione da prendere. “Manifesto alla maestra Francescangeli la mia totale vicinanza e solidarietà, da uomo libero, e auspico che la Direzione scolastica riveda immediatamente l’ingiusta punizione, che oltre ad offendere il buon senso, rischia di rappresentare una pesante violazione dei vigenti accordi concordatari tra la Santa Sede e la Repubblica italiana – conclude -. Il pluralismo religioso e il multiculturalismo non si affermano certo cancellando o vietando la professione della fede cristiana, ma consentendo a ciascuno di esercitare liberamente il proprio culto”.

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