“Il comunismo è emancipazione”: l’imbarazzante tesi della Di Cesare. Gasparri la zittisce citando Stalin (video)
«Il comunismo è ed è stato un progetto politico di emancipazione, mentre il fascismo è sin dall’inizio perversione»: a dirlo, in diretta tv su La 7, la docente di filosofia Donatella Di Cesare. Parlando agli interlocutori in studio DiMartedì come se tenesse una lezione ai suoi studenti de La Sapienza. Concetti che fanno rabbrividire gli spettatori, pensando a che cosa devono ascoltare gli allievi della docente, collaboratrice del manifesto e del Fatto quotidiano.
In studio, la professoressa Di Cesare si sbizzarrisce in attacchi contro il governo postfascista. «Nella destra di Giorgia #Meloni si vede una continuità con il fascismo, il problema di condannarlo sta anche nel fatto che vengono riproposte politiche che ricordano molto da vicino le politiche del passato».
Gasparri: “Manderò alla professoressa Di Cesare qualche libro sugli orrori del comunismo”
La docente ha azzardato pure qualche agghiacciante analogia tra le frasi del ministro Francesco Lollobrigida sull’allarme demografico e (udite udite) il pensiero hitleriano. Ragionamenti (se così si possono definire) e parole in libertà da bar sport più che da cattedra universitaria. Frasi che sembrano scongelate dagli anni della guerra fredda. Senza un minimo di imbarazzo, la professore di filosofia, incalzata da Giovanni Floris, si esprime come se il muro di Berlino non fosse mai caduto.
In studio, a fare da contraltare alle bislacche lezioni della docente di filosofia, si fa sentire, per fortuna, Maurizio Gasparri. «Non ho la stessa idea minimalista della professoressa sui danni che ha fatto il comunismo», ribatte il senatore di Forza Italia. «Le manderò il libro nero del comunismo che racconta quanti milioni di persone, in tanti parti del mondo e in nome del comunismo, sono state massacrate. Non solo da Stalin, e questo continua ancora… La Cina è una dittatura comunista e ci vivono un miliardo e mezzo di persone, oggi a quest’ora», ha aggiunto il vicepresidente del Senato, evidenziando le imbarazzanti contraddizioni della professoressa.