Il 25 aprile non inficia i consensi al governo Meloni. Anzi, per 4 su 10 c’è troppa faziosità
Il “falso mito” sul 25 aprile, analizzato nel sondaggio Swg, e commentato da Renato Mannheimer, smonta l’architettura polemica montata ad arte dalla sinistra e ciclicamente riproposta ogni anno in occasione delle celebrazioni dedicate. «Il 25 Aprile è visto in modo diverso dagli italiani. Tre italiani su quattro vogliono che se ne parli, pensando che questo evento non si studi abbastanza a scuola: il 70% della popolazione, dunque, crede ancora che non siano stati fatti i giusti conti con il passato». Il conto è presto fatto e, dati dell’indagine della mano, Mannheimer analizza la declinazione di percentuali e proiezioni alla realtà attuale.
25 aprile, Mannheimer: «Il consenso al governo non è messo in crisi»
«In generale – continua allora Mannheimer – 2 italiani su 3 si dichiarano antifascisti, ma c’è un’estesa minoranza, rappresentata da 1 italiano su 4 (circa il 24%), che si dichiara molto meno antifascista. Addirittura il 45% degli italiani, dunque quasi la metà della popolazione, dice che la lettura storica del periodo fascista è condizionata dalla sinistra. Sono, dunque, ancora tanti a dire che la sinistra si è appropriata dell’antifascismo. Sinteticamente, la maggioranza della popolazione si dice antifascista, ma un quarto dice di non esserlo: una faccenda, per questo, ancora divisiva».
«Il 40% degli elettori giudica il governo solo dal punto di vista politico». E il consenso è costante
«Tutto questo – aggiunge il sondaggista – non ha effetti rilevanti sul consenso del governo. Sia perché almeno il 40% degli elettori non è legato al fascismo. Sia perché gli stessi giudicano il governo semplicemente dal punto di vista politico». Un giudizio costantemente favorevole, peraltro, testimoniato settimanalmente da rilevazioni mirate. Sondaggi che peraltro – come sottolinea lo stesso Mannheimer nella sua disamina – indicano un «consenso al governo, in generale, ancora molto ampio». L’esecutivo, insomma, con buona pace del bailamme scatenato dalla sinistra pronta a vivisezionare dichiarazioni e sguardi dei rappresentanti istituzionali sul 25 aprile, «è ancora popolare, al di là di sentimenti fascisti o antifascisti», conclude Mannheimer.