“Ha urlato Allah Akbar con la pistola in mano, era un terrorista”: indagine sul marocchino morto a Vicenza

25 Apr 2023 10:09 - di Davide Ventola
Vicenza, marocchino ucciso

È stato identificato lo sparatore, poi ucciso dai carabinieri, che ieri ha seminato il terrore a Vicenza. Era un cittadino marocchino di 28 anni, residente a Scafati, provincia di Salerno, Soufine Boubagura. L’uomo che a Vicenza sparato più volte nei confronti dei carabinieri e dei vigili urbani, urlando anche in più occasioni Allah Akbar. «È un terrorista, per me non c’è altro modo di definire quell’uomo». Paolo Carraro, 49 anni di Breganze, è uno dei testimoni – assieme all’anziana madre e a un amico che ha ricostruito la vicenda. Ha reso la sua drammatica testimonianza al Corriere del Veneto.

Secondo quanto ricostruisce, invece, il Giornale di Vicenza, circa un’ora prima del conflitto a fuoco, il cittadino marocchino era stato visto correre scalzo per le strade di Mason di Colceresa. Indossava una tunica nera con ricami di color oro e pronunciava frasi in arabo. Chi lo ha incrociato ha avuto l’impressione che pregasse. Una scena inusuale che qualche automobilista ha deciso di immortalare con il cellulare condividendo poi il filmato sui social. Durante la propria corsa, apparentemente senza una meta, Boubagura avrebbe danneggiato alcune automobili in sosta. Tant’è che uno dei proprietari ha dato l’allarme al 112 per chiedere di intervenire.

È quindi intervenuta una pattuglia del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Thiene. La pattuglia – composta da un vice brigadiere e da un appuntato scelto – a quel punto ha individuato all’altezza della rotonda tra via Bassano del Grappa e via Crosara un persona di origine nord-africana vestito con una tunica di colore scuro.

Secondo la prima ricostruzione dei Carabinieri, spiega la procura, R.O.N.I., l’uomo – che avrebbe ripetutamente pronunciato le parole “Allah Akbar” – avrebbe tentato di aggredire

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