Di Maio, fortunato e disoccupato, torna in pole position come inviato Ue nel Golfo Persico
Non ha perso le speranze. Luigino Di Maio, bocciato dagli elettori e senza poltrona parlamentare, potrebbe ancora essere nominato inviato speciale nel Golfo per l’Unione europea. Una candidatura voluta dal governo Draghi, la cui decisione finale spetta al Consiglio Ue. Anche se la nomina non è stata ancora calendarizzata.
Inviato speciale nel golfo, Di Maio in pole position
Ma l’iter è a buon punto come spiega al Fatto quotidiano Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera. “Tutti i passaggi della procedura sono stati eseguiti. I candidati sono stati sentiti ed è stata formata la short list, resta solo da definire la scelta del miglior candidato”.
La decisione finale spetta al Consiglio Ue
Nella short list finale compaiono, oltre all’ex leader 5Stelle, anche l’ex inviato dell’Onu in Libia, lo slovacco Jan Kubis. Il cipriota Markos Kyprianou e l’ex ministro degli Esteri greco ed ex commissario Ue, Dimitris Avramopoulos. Che però è finito coinvolto nello scandalo del Qatar come componente del board della Ong di Panzeri. Così Di Maio, risultato il preferito dal panel europeo, potrebbe sconfiggere i competitor. Insomma con lo scoppio dello scandalo del Qatar il fortunato e non laureato ex ministro degli Esteri grillino torna in pole position per il prestigioso incarico internazionale.
Le perplessità di Bruxelles e l’imbarazzo italiano
L’ipotesi ha destato molte perplessità dalle parti di Bruxelles, Francia compresa. Che ha avanzato seri dubbi sulle competenze dell’ex ministro degli Esteri. A partire dalla conoscenza da debuttante dell’inglese e la sua scarsa esperienza nel Golfo.La candidatura Di Maio, fortemente voluta dall’allora presidente del Consiglio di allora, Mario Draghi, molto ascoltato in Europa, aveva destato molte polemiche. L’ex ministro degli Esteri, appena uscito dalla sconfitta nelle urne, non sembrava il più adatto a ricoprire un ruolo così strategico, delicato e ben remunerato. Si parla di un contratto di due anni. E di una indennità pesante che potrebbe aggirarsi intorno ai 12mila euro netti al mese, con regime fiscale agevolato e copertura totale delle spese di staff.
Un ruolo strategico negli interessi dell’area del Golfo
Della creazione della figura di Inviato speciale europeo si era iniziato a parlare verso la fine del 2022. Quando la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva annunciato l’intenzione di Borrell di nominare un rappresentante ad hoc “per rafforzare l’impegno con la Regione”. Un’area di grande interesse per Mosca e Pechino.
Il governo italiano non si opporrà
È un dossier che il governo Meloni ha ereditato e non certo sostenuto. Malgrado le forti perplessità, comunque, una volta depositata sul tavolo del Consiglio europeo, l’Italia non si opporrà. Di Maio non è un candidato dell’attuale governo, ma non per questo verranno fatte mosse pubbliche o sottobanco per bloccarlo, ha ripetuto più volte il ministro degli Esteri Antonio Tajani.