Roma-Berlino, il dialogo prosegue: Meloni sente Scholz in vista del Consiglio europeo
Prosegue il dialogo tra Roma e Berlino sui principali dossier Ue. In vista del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles giovedì e venerdì, infatti, il premier Giorgia Meloni, che domani e dopodomani riferirà alle Camera, ha avuto una conversazione telefonica con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Meloni sente Scholz in vista del Consiglio Ue
«Al centro del colloquio: – si legge in una nota di Palazzo Chigi – la priorità da parte del Consiglio Europeo di dare un ulteriore segnale di sostegno all’Ucraina a 360 gradi; una rapida attuazione delle decisioni del Consiglio Europeo di febbraio per una gestione finalmente europea dei flussi migratori; soluzioni europee per la competitività delle economie del continente, attraverso il pieno utilizzo degli strumenti Ue appropriati».
Al vertice von der Leyen riferirà sui migranti
Sul tema dei migranti è prevista una informativa della stessa presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che aggiornerà il Consiglio sull’attuazione delle conclusioni del summit del 9 febbraio scorso. Dopo il naufragio al largo di Steccato di Cutro, nel Crotonese, ha spiegato un alto funzionario Ue citato dall’agenzia di stampa Adnkronos, «abbiamo visto qualche miglioramento» e a livello Ue «stiamo lavorando sul riconoscimento reciproco dei rimpatri tra gli Stati membri».
Il governo in pressing su Bruxelles
È previsto, ha chiarito la stessa fonte, che la presidente della Commissione «informi i leader su dove siamo», dopodiché i capi di Stato e di governo «faranno riferimento alle precedenti conclusioni e insisteranno sull’attuazione». Secondo un’indiscrezione rilanciata dall’Adnkronos, che ha citato fonti del governo, inoltre, sempre in vista del Consiglio europeo, oggi Meloni sul tema dei migranti avrebbe anche incontrato negli uffici della Camera il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Durante l’incontro sarebbe stata ribadita la necessità di fare pressing sull’Europa affinché vengano adottate, a livello comunitario, misure concrete in direzione di un’aumentata azione esterna e di controllo delle frontiere Ue, una cooperazione rafforzata in materia di rimpatri e riammissioni, la lotta al traffico di esseri umani, utilizzando tutte le politiche e gli strumenti necessari da parte dell’Ue.