L’incubo di Masha, la bambina russa internata in un centro correzionale per un disegno contro la guerra

4 Mar 2023 19:00 - di Bianca Conte
disegno bambina russa

Il padre arrestato. La figlia 12enne mandata in orfanatrofio in una località sconosciuta. E ora addirittura internata in una struttura «per la riabilitazione sociale». Tutto a causa di un disegno contro la guerra. Un compito realizzato nell’ora di arte, che ritrae le bandiere russa e ucraina. Una donna con una bambina per mano. Missili che viaggiano in direzione della bandiera ucraina. E con la scritta, una firma finale, che recita: «Io sono contro la guerra». La storia che arriva dalla Russia sembra il capitolo di un libro di George Orwell, un racconto fantasy dai contorni gotici… E invece è la cruda realtà di una ragazzina come tante che esprime il proprio pensiero e il suo disagio interiore per un conflitto di cui dimostra di aver colto la portata tragica, e di aver trovato il coraggio di denunciarla in un compito durante la lezione di arte…

Russia, l’incredibile vicenda della 12enne russa nel mirino delle autorità per un disegno contro la guerra

Un disegno incriminato che la zelante insegnante della 12enne ha pensato bene di segnalare immediatamente. Allertando i servizi di sicurezza dell’Fsb. Da quel momento, come raccontato in un servizio di tre giorni fa sul nostro giornale – secondo quanto ricostruito in un articolo di Ovd-Info, scritto in collaborazione con il sito indipendente Spectr – il padre Alexey e la figlia sono stati convocati più volte dai servizi di intelligence interna russi. La bambina è stata interrogata da sola, senza la presenza di un legale. La loro casa è stata perquisita. E il genitore, che rischia fino a tre anni di carcere per «discredito» dell’esercito, è stato anche picchiato dagli agenti. Una vicenda drammatica, insomma, che un’associazione russa per i diritti umani e la libertà di parola ha denunciato e continua a seguire.

La bambina finita in orfanotrofio, ora è stata internata in una struttura «per la riabilitazione sociale»

Un caso, secondo quanto hanno scritto su Twitter l’avvocato Maria Kuznetsova e il gruppo per i diritti umani Ovd-Info di cui fa parte, che oggi sembra volgere ulteriormente al peggio. Anche in considerazione del fatto che la madre di Masha ha lasciato la famiglia quando aveva appena tre anni, e non si è mai più interessata a lei. E che, rischiando il padre della 12enne fino a 3 anni di carcere, la ragazzina potrebbe rimanere sola e nelle grinfie delle autorità ancora a lungo… In questo contesto, la notizia che la bambina russa sia stata internata in una struttura “per la riabilitazione sociale”. E la conferma, arrivata al sito di notizie 7 x 7 dalla stessa struttura correzionale, che la 12enne non sarà rilasciata, fanno presagire scenari sempre più inquietanti.

La struttura correzionale: la 12enne russa non sarà rilasciata…

E pensare che Masha – ha denunciato sempre l’organizzazione indipendente Ovd-Info – è solo una delle otto minorenni coinvolte in procedimenti giudiziari in Russia dall’inizio della guerra. Svetlana Davydova, direttrice della Commissione per le questioni minorili della città di Efremov, (nella regione di Tula, dove Masha risiedeva insieme al padre), ha spiegato come stanno attualmente le cose a Rbc. Precisando che è stato il suo ufficio ad aprire un fascicolo lo scorso gennaio per limitare i diritti genitoriali del padre. Così come anche quelli della madre, che ha lasciato marito e figlia da tempo, e vive in un’altra città. La famiglia era stata inserita lo scorso anno nell’elenco dei nuclei in «situazioni socialmente difficili», ha aggiunto la funzionaria. Ora, però, sembra andare anche peggio

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