Le clamorose scuse del Guardian: il fondatore Taylor aveva legami con gli schiavisti
Il Guardian si scusa per i legami che John Edward Taylor, commerciante di cotone e giornalista che nel 1821 fondò il giornale, ha avuto con schiavisti nelle Americhe. Così uno dei più importanti giornali nel Regno Unito di stampo dichiaratamente progressista si accoda all’ideologia woke.
E la società che controlla il giornale, Scott Trust, annuncia un programma da 10 milioni di sterline dedicato specificatamente ai discendenti delle comunità affette dalle attività di Taylor e di altri commercianti di Manchester che aiutarono la nascita del Guardian.
E’ quanto riporta lo stesso giornale britannico pubblicando i risultati della ricerca che – quando le proteste di Black Lives Matter esplose nel maggio del 2020 negli Stati Uniti si svilupparono anche in Gran Bretagna – aveva affidato ad accademici indipendenti che ha stabilito che Taylor e che almeno 9 dei suoi 11 finanziatori avevano legami con società che importavano cotone prodotto da persone ridotte in schiavitù nelle Americhe.
In particolare, i ricercatori delle università di Nottingham e Hull sono risaliti a legami che Taylor aveva con piantagioni nelle Sea Islands, lungo le coste di South Carolina e Georgia, ritrovando le fatture in cui vi sono i nomi dei proprietari schiavisti.
Tra i commercianti che diedero fondi a Taylor per fondare il giornale, la ricerca evidenza Sir George Philips che era tra i proprietari di una piantagione di zucchero in Giamaica e che nel 1835 tentò di ottenere una compensazione dal governo britannico per la perdita di ‘proprietà umana’, appellando in questo modo 108 persone ridotte in schiavitù.