I 100 anni dell’Aeronautica: il grido dell’aquila “Ghere ghere ghez!” si leva al passaggio delle Frecce Tricolore (video)
Il grido di battaglia “Ghere ghere ghez” per celebrare i cento anni dell’Aeronautica Militare si è levato dal piazzale dove si è svolta la cerimonia, alla presenza della massime autorità.
Con il discorso del capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare, il generale Luca Goretti, si è poi aperta la cerimonia per i 100 anni della forza armata azzurra nella terrazza del Pincio. Il ricordo ai caduti, prima di dare il benvenuto ai massimi rappresentanti delle Istituzioni, dal Presidente della Repubblica a quelli Camera e Senato fino al capo di stato maggiore della Difesa e ai predecessori dello stesso generale Goretti. “La scelta del luogo non è a caso, ci affacciamo su piazza del Popolo a voler rimarcare lo stretto legame con la gente, per la gente e tra la gente”, ha detto.
I cento anni dell’Aeronautica e la “storia” del grido “Ghere ghere ghez!”
Ripetuto tre volte con quanto più fiato possibile, “Ghere ghere ghez!” è il famoso grido di battaglia dell’ Aeronautica Militare. Nacque al 1° Stormo Aeroplani da caccia nel 1924 e successivamente divenne il grido della Caccia italiana, poi da questa specialità si estese a tutti i reparti della Regia Aeronautica e quindi dell’Aeronautica Militare.
Esso trae origine dai “saluti alla voce” urlati sui campi d’aviazione durante la prima Guerra Mondiale in occasione di un ritorno vittorioso o per commemorare la perdita di qualche pilota nel corso di combattimenti contro gli aviatori nemici. Il grido lanciato da quegli uomini significava, a secondo dei casi, la gioia per una vittoria, il dolore per i caduti nell’adempimento del dovere, o era propiziatorio per un’imminente missione particolarmente impegnativa cui la squadriglia avrebbe partecipato. Si narra, che sia il grido dell’aquila quando attacca.
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