Francia: il 68% vuole mandare via la premier Borne. Oggi il voto di censura al governo

20 Mar 2023 11:26 - di Michele Pezza
Borne

È arrivato in Francia il giorno del giudizio. Oggi pomeriggio, infatti, l’Assemblée Nationale voterà sulle due “mozioni di censura al governo guidato da Elisabeth Borne presentate dal Rassemblement National di Marine Le Pen e dai centristi indipendenti del Liot. È quest’ultima che raccoglierà il massimo dei voti “transpartisan“. E il faro resta puntato sui Républicains ancora indecisi e sui 15-20 voti che mancano per far cadere il governo. Stamattina altri due della destra moderata, Aurélien Pradé e Maxime Minot, hanno annunciato che voteranno la sfiducia. Stando ai conteggi, mancherebbero sempre fra i 10 e i 15 voti. Ma tutto resta possibile in una situazione in cui è forte anche la pressione popolare.

Al centro della crisi c’è la riforma delle pensioni

Ieri sera Emmanuel Macron, che in caso di sfiducia e caduta del governo Borne scioglierà le Camere, ha scritto una lettera in cui auspica che la riforma delle pensioni (l’innesco della crisi politica) possa arrivare «in fondo al suo percorso democratico». Le opposizioni sono pronte a tutto: a tutti i Républicains che voteranno la sfiducia che nel caso di scioglimento delle Camere e nuove elezioni, la Le Pen ha promesso che non presenterà candidati concorrenti nelle loro circoscrizioni. A sinistra, invece, i sindacati e Jean-Luc Mélenchon, leader di France Insoumise, ribadiscono che la mobilitazione continuerà in ogni caso, anche se il governo non cadrà questo pomeriggio. Nel frattempo s’intensifica la protesta popolare.

La contestazione alla Borne riguarda soprattutto Macron

Secondo un sondaggio Elabe citato da BfmTv, quasi sette francesi su dieci vogliono che i parlamentari votino la censura contro il governo della Borne, inclusa una maggioranza ristretta (51 per cento) di elettori di Macron al secondo turno delle elezioni presidenziali. E anche se, come è probabile, non passasse la mozione, il 68 per cento vuole le dimissioni della premier. Ai francesi, insomma, il ricorso della Borne all’articolo 49.3 della Costituzione per far passare una contestatissima riforma delle pensioni non è andata giù. Il 65 degli intervistati dal sondaggio ha infatti espresso sostegno o simpatia per la mobilitazione sociale.

 

 

 

 

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