Fausto Papetti, prozio dell’assessora di FdI, non piace ai progressisti. Meglio l’amplesso di Rosa Chemical

11 Mar 2023 13:12 - di Viola Longo
fausto papetti

È donna, è giovane, è stata chiamata a ricoprire un incarico politico importante. Ma non è di sinistra e, anzi, è di FdI e quindi, si sa, non solo non merita cortesia, ma neanche rispetto. Mettiamoci pure che da avvocato ha lavorato nello studio La Russa e abbiamo la formula del bersaglio perfetto. E, infatti, Francesca Caruso non ha fatto in tempo a essere indicata da Attilio Fontana come nuovo assessore alla Cultura in Lombardia che subito si sono scatenati dotti di Twitter, pronti a riversare le loro ironie su quella che hanno già decretato essere la sua inadeguatezza.

L’assessore Caruso racconta: “Fausto Papetti era il mio prozio”

A dare il là al coro è stata un’intervista di Repubblica, nella quale Caruso ha raccontato di essere pronipote del sassofonista Fausto Papetti, in quanto sua nonna ne era la sorella, sottolineando che la circostanza le ha permesso di «respirare un bel po’» di cultura già in famiglia. Affermazione ripresa anche nel titolo, che ha fatto balzare il nome del noto sassofonista fra le tendenze di Twitter. Perché – che ci vuoi fare? – Caruso, che ha alle spalle anche una solida esperienza amministrativa maturata come vicesindaco e assessore alla Sicurezza a Gallarate, per i professori social quella rivendicazione non la può fare.

Le ironie social per le copertine del sassofonista

I motivi che emergono dai vari post sono essenzialmente due: il primo, Papetti non è musicista abbastanza blasonato per essere associato alla parola cultura; il secondo, particolarmente gettonato, metteva nudi di donna sulle copertine dei suoi dischi. E così giù ironie da prima media e un profluvio di quelle copertine che, nel bene e nel male, a cavallo degli anni ’70 sono entrate nell’immaginario collettivo e, a quanto pare, ancora vi rimangono saldamente.

Vuoi mettere con Fedez e Rosa Chemical?

Il fatto è, però, che ormai lo sappiamo che i modi in cui la musica fa cultura e delinea l’impegno sociale sono ben altri: ce lo ha insegnato l’ultimo Sanremo. E ce lo ha spiegato chiaramente la capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani: «Un Festival di successo che racconta in modo intelligente e con le forme e i linguaggi talvolta provocatori dell’arte, un’Italia più avanti di chi la governa», disse l’esponente dem al termine della rassegna. Ecco, se il prozio di Caruso sulle sue copertine o nei suoi show avesse mimato un atto sessuale tra due uomini, come hanno fatto Rosa Chemical e Fedez a Sanremo, allora sì che il neo assessore alla Cultura della Lombardia avrebbe potuto rivendicare di aver respirato cultura in famiglia, ricevendo di certo l’applauso social.

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