Cospito in videoconferenza con il Tribunale del riesame. Fuori il solito show degli anarchici filo-terroristi

14 Mar 2023 18:56 - di Alessandra Danieli

“Non sono un martire, ma lotto”. L’anarchico insurrezionalista Alfredo Cospito, condannato al 41 bis, si è collegato in videoconferenza con l’udienza del Tribunale del Riesame di Perugia. Che dovrà nuovamente esaminare la richiesta di annullare le misure cautelari disposte dal gip nei suoi confronti suoi. E di altri cinque indagati per istigazione a delinquere. Aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico in relazione ad alcuni articoli pubblicati sulla rivista “Vetriolo”.

Cospito si collega con il tribunale del riesame di Perugia

Le difese hanno chiesto la revoca della misura cautelare. Parlando di una libera manifestazione del pensiero, mentre la Procura di Perugia ha chiesto la conferma dell’ordinanza di custodia cautelare alla luce del perimetro delineato dalla Cassazione , Evidenziando ch egli scritti non ebbero un valore solo ideologico ma portarono a ricadute pratiche.

L’anarchico legge un lungo memoriale

Nel corso dell’udienza l’anarchico, in sciopero della fame da settimane, ha letto un lungo memoriale. E ha ribadito di avere fatto la sua battaglia “contro la repressione della libertà” rappresentata dal carcere duro. Neanche a dirlo Cospito, diventato in queste settimane il simbolo di militanti anarchici protagonisti di un’escalation di violenze, ha negato il merito delle accuse. Ha detto di non avere istigato nessuno perché “è contrario agli ideali anarchici”.

Le manifestazione dei compagni: “Alfredo fuori dal 41 bis”

All’esterno, come da copione, un gruppo di anarchici ha manifestato a sostegno del detenuto. “Fuori Alfredo dal 41 bis” si legge su uno degli striscioni esposti.  “Con la penna, con il pensiero, con l’azione. Libertà per i compagni” si legge su un altro. L’area del carcere di Capanne è controllata da un imponente servizio di sicurezza. Non sono mancati slogan di solidarietà anche per i brigatisti Nadia Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma. Poche decine i partecipanti che urlano tra l’altro “non riuscirete a spegnere l’anarchia”.

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