“Avrei sparato anch’io”: la frase agghiacciante dell’anarchico Valitutti in difesa di Cospito a “Non è l’Arena”

13 Mar 2023 14:37 - di Alberto Consoli
Valitutti Cospito

“Sì, avrei sparato anche io”. Fuori da ogni argine umano, l’anarchico Nello Valitutti pronuncia una frase indegna. Gianluigi Paragone riesce a strappargli una agghiacciante confessione. Ospite di Massimo Giletti a Non è l’arena, conduttore e pubblico rimangono sconvolti con le sue parole su Alfredo Cospito. “Lei è furbo, ha chiesto scusa al pubblico ma ha ribadito affermazioni gravi, dicendo che non è falso – lo incalza Paragone -;  ma resta il merito della gravità assoluta delle sue frasi. Lei vuole parlare di politica e resta dentro una visione stragista; lei usa il lessico della lotta armata. Anche io lotto contro le multinazionali, ma io e lei non potremo mai incontrarci. A casa, lo dico con la sua stessa franchezza, la prendono per matto. Lei dice che anche lei avrebbe sparato?”. “Ho detto che sono d’accordo”. “Voglio essere ancora più preciso: se si fosse trovato al posto di Cospito avrebbe sparato?“. “Ma sì…”, risponde con noncurante  leggerezza Valitutti. Un botta e risposta serrato, drammatico, terrificante.

Il delirio violento dell’anarchico Valitutti a “Non è l’Arena”

Il riferimento è all’ ex ad di Ansaldo, Roberto Adinolfi, gambizzato a Genova il 7 maggio 2012 da Alfredo Cospito. Quanto ascoltato è un’incitazione alla lotta armata. Valitutti ha proseguito il suo delirio: “Voglio dire un’altra cosa – ha il coraggio di replicare  l’anarchico -: matta è la gente che accetta la violenza quotidiana e che permette da decine di anni che ci siano stragi di poveri in giro per il mondo. Tollerare vuol dire essere complici, sia chiaro”. Un discorso fuori di senno. “Ma cosa c’entra il commerciante che si trova la vetrina spaccata perché a voi un giorno vi gira male?”: la domanda di Paragone si riferisce agli scontri in piazza a Torino durante l’ultimo corteo a sostegno di Cospito e contro il 41 Bis. Macchine prese a mazzate, vetrine rotte, città messa a ferro e fuoco con furore. Cosa c’entra la povertà con questo metodo di lotta? Troppo facile prendersela con chi non c’entra nulla.

Giletti dà il colpo di grazia all’anarchico Valitutti

“Ve la siete presa contro i colossi dell’e-commerce? No, ve la siete presa con una persona che si fa un mazzo così ad aprire il negozio e star dietro a bollette e Stato”. Non sa cosa rispondere Valitutti e annaspa: “Questa è demagogia,  noi lottiamo contro il capitalismo e colpiamo le banche”. “No no, avete rotto anche la vetrina di un negozio, l’avete fatto voi”, replica Paragone in studio. Di seguito interviene il conduttore a mostrare per iscritto di che violenza è intriso il manifesto ideologico degli anarchici. E sbotta:  “Questa è istigazione alla lotta armata o no?“. Le parole sono queste: “Colpire, colpire e ancora colpire. Forgiando con sangue, sudore ed immenso piacere i miti dell’anarchia vendicatrice. Non rinunciare allo scontro violento con il sistema della lotta armata, costi quello che costi… Che faccia sanguinare il potere facendogli male, facendogli la guerra in maniera efficace”. Cosa altro aggiungere? Che dalla sinistra neanche una parola sullo scempio ascoltato.

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