Botta e risposta sulle alleanze, Boccia: «Pd lontano da Calenda». La replica: «Non c’è dubbio»

29 Mar 2023 11:30 - di Eugenio Battisti

Francesco Boccia, fresco di elezione per acclamazione nuovo capogruppo del Pd al Senato, è  in piena sintonia con Carlo Calenda. Ma sulle distanze incolmabili tra dem e terzo polo. Il fedelissimo di Elly Schlein, intervistato dalla Stampa, torna a chiudere la porta ai centristi. E da Azione fanno sapere di essere perfettamente d’accordo.

Boccia chiude la porta a Renzi e Calenda

“Le alleanze si fanno prima sulle visioni comuni e poi sui programmi. Non poniamo condizioni da escludere”, dice Boccia. “Certo, a giudicare dalle posizioni critiche espresse da Calenda e Renzi mi sembra complesso”. In Parlamento – spiega – occorrerà uno sforzo di comprensione e dialogo per mettere in difficoltà la destra. Ci proveremo”. Poi il corteggiamento ai pentastellati. “Giuseppe Conte è una persona seria e intelligente. Penso non ipotizzi alcuna concorrenza ma voglia solo aggregare quante più forze possibili. Mi sembra evidente che la posizione del Pd e quella di M5s abbiano punti di convergenza. Se mi permettete, credo d’averlo detto molti ma molti mesi fa ei risultati in alcune importanti amministrative ci hanno dato ragione”.

Nessuna forzatura di Schlein sui capigruppo parlamentari

“Vedremo”, conclude Boccia. Ma lo scetticismo verso il duo Renzi-Calenda è palpabile. Ancora più marcato dopo l’elezione alla segreteria di Schlein e la svolta radicale e movimentista. Che Boccia nega escludendo mal di pancia dem per l’assopigliatutto della segretaria sui capigruppo parlamentari. Che hanno escluso gli uomini di Bonaccini. “Non c’è stata nessuna forzatura. Semplicemente la segretaria non considera i capigruppo come merce di scambio. Ma ritiene che queste figure debbano assicurare continuità alla linea politica nazionale. Collegata agli impegni che lei stessa assume nelle piazze, nel paese”.

Azione: Il Pd non ci vuole? Siamo d’accordo

Il Pd non ci vuole? Meglio così è la replica puntuale dei calendiani. “Boccia tiene a precisarci che non vuole allearsi con Renzi e Calenda perché sono diversi dal Pd. Cioè vogliono le riforme, non vogliono il reddito di cittadinanza, credono nello sviluppo e nella crescita, vogliono il termovalorizzatore a Roma. Sono d’accordo con Boccia”. È il tweet velenoso di Raffaella Paita, presidente dei senatori di Italia Viva- Azione ex Pd.

Marcucci: la segretaria esclude completamenti i liberaldemocratici

Quanto alla pax democratica nel Nazareno in tanti menano calci. Come l’ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci, sostituito con Simona Malpezzi da Letta alla guida dei senatori del Pd.  “Schlein esclude completamente i liberaldemocratici. Che ora si disputeranno qualche briciola nella segreteria. È stata stabilita la netta prevalenza dell’origine socialdemocratica sulle altre. Che pure hanno fondato il Pd. Mi riferisco  – spiega polemico Marcucci – a quella liberaldemocratica appunto e a quella popolare. Ricordo, con rimpianto, che al Pd di Veltroni aderì anche Valerio Zanone, mio antico maestro”.

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