Ucraina, solo il 7% degli italiani sta con Mosca. Scende la percentuale dei contrari all’invio di armi
A un anno dall’invasione russa in Ucraina la maggioranza degli italiani si dichiara dalla parte di Kiev, mentre solo il 7% si schiera con la Russia. Inoltre, pur rimanendo prevalente, rispetto a un anno fa si abbassa la percentuale di quanti si dicono contrari all’invio di armi, mentre resta stabile quella dei favorevoli. Prevalente, poi, la quota di quanti si dicono molto o abbastanza preoccupati dal conflitto, che si attesta quasi a 8 italiani su dieci, sebbene anche in questo caso sia in discesa rispetto al marzo 2022. È la fotografia dei sentimenti degli italiani rispetto alla guerra che emerge dal sondaggio Ipsos realizzato per il Corriere della Sera.
Le preoccupazioni degli italiani per il conflitto e le sue conseguenze
Nel dettaglio, il 31% degli italiani si dice molto preoccupato per la guerra, il 48% abbastanza, il 7% poco preoccupato, il 2% per nulla preoccupato, mentre il 5% non sa dire. Nel marzo 2022 i molto o abbastanza preoccupati erano l’86%. A mettere maggiormente in allarme sono le conseguenze economiche del conflitto (49%), quelle belliche (26%) e quelle umanitarie (14%), il resto del campione non si esprime. Per quanto riguarda la prospettiva della fine delle ostilità il 30% degli italiani pensa che la guerra durerà ancora per diversi anni, per il 31% ci vorrà almeno un anno, per il 12% alcuni mesi e solo per il 2% qualche settimana.
Solo il 7% degli italiani si schiera con Mosca
In ogni caso gli italiani dimostrano di avere chiara la natura aggressiva dell’invasione russa: solo il 7% si schiera con Mosca, a fronte del 47% che sta con l’Ucraina e di un 46% che opta per la neutralità. In questo contesto permangono i dubbi degli italiani rispetto all’opportunità di inviare armi a Kiev. Il 34% è favorevole, il 45% contrario, il 21% non sa rispondere. Va notato, però, che mentre la percentuale dei favorevoli resta assolutamente invariata rispetto al marzo 2022, quella dei contrari registra una flessione: perde 3 punti percentuali, che finiscono invece nella quota degli indecisi.
Sull’invio delle armi emerge un quadro complesso
L’istituto diretto da Pagnoncelli ha analizzato nel dettaglio anche l’orientamento politico di chi si dice contrario o favorevole all’invio di armi. Ne emerge che gli elettori di FdI sarebbero in maggioranza contrari, con il 47% contro il 39% dei favorevoli, lo stesso vale per quelli della Lega (55% a 32%), mentre tra gli elettori di FI la percentuale di favorevoli arriva al 51% contro il 40% dei contrari. Di contro nel Pd il 52% degli elettori è favorevole e il 36% contrario e in Azione-Iv le percentuali si attestano rispettivamente a 55% e 33%. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle i contrari solo il 54% rispetto al 30% favorevole. Si tratta di una fotografia che, al netto delle normali oscillazioni tra un sondaggio e l’altro, collima con quella scattata dall’istituto Demopolis, tranne che per quanto riguarda l’orientamento degli elettori di FdI. Se per gli altri partiti lo scarto tra i due sondaggi oscilla tra uno e quattro punti, per quanto riguarda FdI è di ben 15 punti: secondo Demopolis, infatti, i favorevoli all’invio di armi tra gli elettori del partito arrivano al 54%.