Un anno di guerra in Ucraina, FdI incontra l’ambasciatore: «Pieno sostegno a Kiev»

23 Feb 2023 17:46 - di Agnese Russo
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In occasione dell’anniversario del primo anno di guerra in Ucraina, FdI ha voluto rinnovare «il pieno sostegno a Kiev» con una visita all’ambasciatore a Roma, Yaroslav Melnyk. Una delegazione del gruppo alla Camera, guidata dal capogruppo Tommaso Foti, con il presidente della commissione Esteri, Giulio Tremonti, e il capogruppo in commissione, Giangiacomo Calovini, si è recata in ambasciata.

Una delegazione di FdI in visita all’ambasciata d’Ucraina

Melnyk durante il colloquio ha espresso la soddisfazione per il viaggio di Meloni a Kiev e ha ringraziato l’Italia per l’accoglienza offerta ai profughi «auspicando una collaborazione per la ricostruzione» delle zone bombardate. «Era doveroso da parte di FdI venire a esprimere la nostra vicinanza al popolo ucraino a un anno esatto dall’invasione russa», ha commentato Calovini.

Tremonti: «La posizione italiana a sostegno di Kiev è sempre più solida»

«Credo sia molto solida la posizione italiana, sempre più solida», ha detto Tremonti, sottolineando di essere rimasto «colpito» dal «riferimento fatto dal presidente Meloni al Risorgimento: nel nostro inno c’è il riferimento alla Polonia e in quello polacco c’è il riferimento all’Italia. L’immagine del confine ucraino come confine ideale della democrazia e dell’Europa è fondamentale». «Credo sia stata molto apprezzata l’iniziativa del Parlamento che ha riconosciuto l’Holodomor come genocidio: è passata in Commissione e deve passare in Parlamento. Quello è un punto molto importante», ha aggiunto il presidente della Commissione Esteri.

Foti: «Sul nuovo invio di armi non ci possono essere ambiguità»

È stato poi Foti, rispondendo a una domanda dei giornalisti, a ribadire che sul nuovo invio di armi all’Ucraina «la posizione di FdI sarà in linea con quella che il governo propone». «Noi riteniamo che non ci possano essere ambiguità, il Parlamento ha il dovere di esprimersi e il governo ha il dovere di indicare la linea», ha proseguito il capogruppo alla Camera, parlando di armi difensive e ricordando che «servono all’Ucraina per impedire la sua distruzione e quindi le armi difensive dovranno essere valutate nell’invio e approvate quando sottoposte all’invio medesimo».

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