Sgarbi: Morgan direttore artistico del Festival, Ferragni e Fedez sono due capre che non sanno parlare

13 Feb 2023 9:14 - di Redazione
Sgarbi

Lo strascico polemico che ha accompagnato la serata finale di Sanremo non accenna a spegnersi. E anche Vittorio Sgarbi prosegue nelle sue bacchettate a un festival che definisce  – in una intervista alla Stampa – “miserabile, insensato, insignificante, infantile. Niente musica né canzoni, non resta in mente nulla”. Ma attenzione: la critica di Sgarbi non è rivolta all’ideologia della fluidità che ha percorso la kermesse dal primo all’ultimo giorno. La sua è una critica culturale: «Non puoi lasciare la più grande azienda culturale italiana in mano a Presta, Coletta, Amadeus e due capre come Fedez e Ferragni, che non sanno parlare».

Sgarbi: basta trincerarsi dietro gli ascolti

Gli ascolti alti non salvano dalle responsabilità, secondo il sottosegretario alla Cultura: «Basta con dirigenti che misurano soltanto in termini consumistici, di ascolti. Come se il capolavoro di un grande scrittore fosse tale solo per le copie vendute. Manca un amministratore, un presidente, un direttore di rete». E alle accuse della sinistra che parla di Minculpop e di censura quando si chiede di cambiare i vertici Rai, Sgarbi risponde ancora più irritato: «Devono andare a casa perché è stato un fallimento totale. Serve una svolta culturale. I vertici hanno mancato alla funzione di controllo: non è censura per impedire quello che è accaduto, ma per impedire che il livello sia così basso».

Sgarbi propone Morgan direttore artistico del festival

E poi fa le sue proposte: «Per la direzione del festival Morgan, un ponte fra musica classica e contemporanea: meglio un vero stravagante come lui che uno finto come Fedez. Per la presidenza Paolo Mieli, un uomo che abbia equidistanza. Al posto di Fuortes bisogna puntare in alto: Corrado Augias, Geminello Alvi, Roberto Andò, Emma Dante, Toni Servillo, Giorgio Montefoschi…». A Chiara Ferragni dà un voto insufficiente: «Due. Analfabetismo funzionale. Una inetta. Una capra, goffa. Leggeva dei foglietti in una lingua improbabile che non è l’italiano. Mai visto niente di simile. Sarebbe stata meglio Elly Schlein».

Amadeus: col 15% di share in meno sarei giustamente esonerato

Amadeus intanto replica all’ondata di rimproveri che sono piovuti sul suo festival.  “Se mi mandano via, vado via. Che devo fare?” . E si trincera dietro gli ascolti: “Sono consapevole – aggiunge – che qualsiasi allenatore è esonerabile. Con il 15-20% di share in meno sarei giustamente esonerato”. “Per questo – ha aggiunto – devo sempre essere molto convinto di quello che faccio. Perché se devo sbagliare, devo poter dire ho sbagliato con le mie idee e non con le idee o le imposizioni di qualcun altro”.

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