La furia di Sgarbi su Sanremo: “Ha il marchio della sinistra e del Pd. Di Benigni ci dicano quanto ha preso”

8 Feb 2023 18:48 - di Monica Pucci

E’ durissimo il giudizio di Vittorio Sgarbi sul festival di Sanremo, dopo la prima serata, il sermone antifascista di Benigni e la varie espressioni del politicamente corretto: “Mi pare che sul festival gravi un’ipoteca politica, non si può continuare con i vari Benigni, Mattarella, Ferragni, Morandi, tutte espressioni dell’ideologia di sinistra, tutti esponenti dell’area del Pd. Mi pare veramente scandaloso che non si riesca ad uscire da questo meccanismo”, dice all’Adnkronos il sottosegretario alla Cultura, commentando il 73mo festival di Sanremo. “Perché non hanno invitato il bravissimo Castellitto, o Giuseppe Gibboni (il giovane violinista che nel 2021 ha vinto il 56mo Premio Paganini di Genova, che non veniva assegnato a un musicista italiano da 24 anni, ndr), 22enne musicista bravissimo, perché? Non l’hanno neanche calcolato”, tuona Sgarbi, nel giorno in cui anche il conduttore si sente in dovere di replicare al ministro Salvini.

Benigni nel mirino di Sgarbi: “Chissà quanto lo hanno pagato…”

Sgarbi ha apprezzato lo show “ribelle” di Blanco, molto meno quello politico di Benigni. “Ha proposto sempre la solita solfa sulla Costituzione e che vorrei sapere quanto è stato pagato -prosegue Sgarbi- Insomma, dovrebbero chiamare su quel palco personalità di questa o quell’area, per i loro meriti, non chiamare referenti così evidenti di aree sempre di sinistra”. Il sottosegretario, che ha appena ricevuto una medaglia del Quirinale consegnatagli dal presidente della Repubblica per la mostra sul Rinascimento a Ferrara, ironizza infine: “Benigni non lo inviterei”.

Blanco, invece, “mi è piaciuto molto”. “Ha mostrato una grande autenticità, mi è piaciuto molto”, prosegue all’Adnkronos. “Non avevo visto l’esibizione -dice Sgarbi- Ma oggi mi ha incuriosito perché ne sentivo parlare e sono andato a vedermela su internet. Mi è piaciuta, è significativa: colpisco il cimitero dei fiori per ribadire la vitalità della musica”, spiega.

 

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