Il G20 si spacca sulla guerra in Ucraina: il summit si chiude senza comunicato finale

25 Feb 2023 15:13 - di Natalia Delfino
g20 ucraina

La guerra in Ucraina spacca il G20 finanze di Bangalore, in India, che si è chiuso senza un comunicato ufficiale condiviso da tutti i partecipanti. Le conclusioni sono state dunque affidate a una «sintesi» diffusa dalla presidenza indiana, nella quale si parla della volontà della «maggior parte dei partecipanti» di non fare passi indietro rispetto alle dichiarazioni di un anno fa a Bali, quando, pur senza l’unanimità, si condannò «con forza la guerra in Ucraina». L’India, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters, avrebbe fatto pressioni fino all’ultimo per evitare l’uso della parola guerra, rifiutata da Russia e Cina, il cui no ha fatto saltare l’approvazione della nota congiunta.

G20 spaccato sulla guerra in Ucraina: la condanna la «maggior parte dei Paesi»

«La maggior parte dei membri del gruppo ha condannato fermamente la guerra in Ucraina, le immense sofferenze umane e l’aumento delle fragilità nell’economia globale. L’uso o il trattamento di armi nucleari è inammissibile, il presente non deve essere un tempo di guerra», riferisce la sintesi indiana, nella quale si parla anche dell’impegno assunto dal G20 finanze «a migliorare la cooperazione politica internazionale e guidare l’economia globale verso una crescita inclusiva».

Le conclusioni sul fronte economico e finanziario

Sul fronte economico, poi, il G20 pone «enfasi sulla necessità di coordinamento da parte dei creditori ufficiali e privati per attenuare i problemi del debito» delle economie in via di sviluppo e invita a «utilizzare politiche macroprudenziali, ove necessario per tutelare dai rischi al ribasso». «Le prospettive economiche globali – prosegue la sintesi – sono leggermente migliorate, tuttavia la crescita globale rimane lenta e persistono rischi al ribasso». Infine sul fronte dei conti pubblici si evidenzia la «necessità di dare la priorità al sostegno fiscale temporaneo e mirato ai gruppi vulnerabili, pur mantenendo la sostenibilità fiscale. I membri del G20 concordano sul rafforzamento delle banche multilaterali di sviluppo (Mdb) per affrontare le sfide transfrontaliere e catalizzare gli investimenti privati».

Il monito Usa alla Cina: «Rispetti le sanzioni»

In conferenza stampa a margine del summit la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha riferito di un nuovo monito alla Cina, spiegando che «abbiamo espresso chiaramente che fornire aiuto materiale alla Russia o assistenza per ogni violazione sistematica delle sanzioni sarebbe una grave preoccupazione per noi». «Certamente – ha aggiunto – continueremo a ricordare al governo cinese e alle società e le banche nella sua giurisdizione quali sono le regole delle nostre sanzioni e le gravi conseguenze a cui andrebbero incontro se le violassero».

Frizioni anche sulla sfida climatica

Un ulteriore motivo di frizione è stato rappresentato poi dai temi del cambiamento climatico e della transizione green. «A conclusione di questo G20, c’è sempre la soddisfazione della positiva eredità del G20 italiano con la definizione delle linee di fondo su molti punti. Penso alla tassazione internazionale, dai due pilastri – diritto di tassazione e la tassa minima globale – al piano per la protezione della salute», ha commentato il ministro Giancarlo Giorgetti, che è stato in prima linea nel ribadire che non si potevano accettare passi indietro del G20 rispetto alle conclusioni di Bali sulla guerra in Ucraina.

Giorgetti: «La transizione green sta creando spaccature a tutti i livelli»

«Per il resto – ha spiegato – le contorsioni sull’Ucraina e soprattutto la sfida climatica complicano e aumentano le divergenze. La sicurezza energetica e l’insicurezza alimentare stanno spaccando il mondo in due. La corsa alla transizione energetica non solo divide, ma con l’aggiunta del controllo delle materie prime critiche sta provocando una frattura anche sul fronte occidentale tra Usa ed Europa, a sua volta molto frammentata». «La sfida della transizione green invece di avere una risposta globale sta creando divergenze e spaccature a tutti i livelli», ha concluso il ministro.

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