Covid, 3 anni fa il paziente 1 di Codogno. Gismondo ricorda quel tampone “che cambiò tutto”

18 Feb 2023 19:16 - di Redazione

Tre lunghi anni. Tanti ne sono passati dalla scoperta del primo caso italiano di covid 19. Era il 20 febbraio 2020 quando nel laboratorio di Maria Rita Gismondo veniva  diagnosticato il cosiddetto paziente 1, Mattia Maestri.

Covid, tre anni fa la scoperta del paziente 1

“Sono stati tre anni lunghissimi, tre anni che hanno cambiato tutto”. È questa la sensazione che prova oggi la Gismondo, a capo del team che all’Ospedale Sacco di Milano scoprì la positività del primo paziente covid di Codogno, nel Lodigiano. “Sembra che  sia passata veramente un’epoca. Che sia finita un’era. Che quel tampone abbia fatto da spartiacque fra un passato che uguale non tornerà più. E un futuro da costruire facendo tesoro di ciò che è stato per non ripetere gli errori commessi. Lo dobbiamo come un ricordo a tutte le vittime”, dice Gismondo all’Adnkronos Salute. “Morti che forse, ce lo auguriamo, la scienza un domani potrà evitare almeno in parte”.

Quel test a Mattia Maestri che cambiò la storia

Dal test di Mattia Maestri, il ‘caso 1’ che svelò l’ingresso dell’epidemia in Italia sono passati “tre anni che ci hanno molto cambiato”,  riflette la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica del Sacco. “Che ci hanno graffiato, fatto male, ma ci hanno anche insegnato qualcosa. Siamo adesso nel momento in cui potremmo raccogliere i frutti di quanto abbiamo vissuto e sofferto. Perché nella prossima pandemia – auspica l’esperta – non si ripetano gli sbagli che sono stati fatti in questa, forse inevitabilmente”.

Lo tsunami del covid che ci ha traghettato in un nuovo pianeta

Nella mente di chi, in una notte di tre anni fa, nel padiglione numero 62 del Sacco guardava incredulo l’esito di un test che si sarebbe abbattuto sul Paese come uno tsunami, il ricordo non sbiadisce. Oggi riaffiora uguale a com’era a poche settimane da quel giorno.  “Sono passati tre mesi che sembrano 300 anni – diceva la microbiologa già il 21 maggio 2020 – Covid ci ha traghettato da un pianeta a un altro e ancora non sappiamo se sul pianeta di prima ci torneremo mai”.

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