Ue, l’elogio di Metsola a Meloni: «Il suo ruolo in Europa e con i partner mi fa essere ottimista»
Non una voce qualsiasi, ma quella della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, conferma la centralità del ruolo che Giorgia Meloni si sta ritagliando fuori dai confini nazionali, tanto a livello europeo quanto a livello internazionale. Una leadership che rende concreta la possibilità che, dopo le prossime elezioni europee, cambino gli equilibri anche in seno a Bruxelles, dove Meloni è leader dei Conservatori. «Ho incontrato la presidente Meloni tre volte. Ogni volta ne sono uscita ottimista sul suo ruolo come primo ministro italiano in una prospettiva europea e in relazione ai partner», ha spiegato Metsola, a proposito della prospettiva che alle europee del 2024 Fratelli d’Italia possa affermarsi come il partito relativamente più votato, dando uno scossone ai consolidati assetti politici comunitari.
Metsola: «Ho incontrato Meloni tre volte, ogni volta ne sono uscita ottimista»
«Io parlo con i leader di ogni colore politico. È il mio ruolo istituzionale. E quando sento le dichiarazioni fatte, o guardo alle mosse del ministro Tajani e il ruolo di Raffaele Fitto nello scenario europeo ed internazionale, vedo solo posizioni che mi sento di sottoscrivere in pieno», ha poi aggiunto la presidente del Parlamento europeo in una lunga intervista con La Stampa, concessa a Davos e nella quale ha diffusamente parlato della guerra in Ucraina e dello scandalo Qatargate.
La necessità di un sostegno senza tentennamenti a Kiev, «altrimenti facciamo il gioco di Putin»
Metsola ha confermato a Marco Zatterin, che firma l’intervista, la necessità di un sostegno senza tentennamenti a Kiev. «L’Ucraina deve avere i Leopard 2», ha detto la presidente del Parlamento europeo, ribadendo che «è importante che gli alleati si coordinino e procedano uniti» e spiegando di aver accolto «con favore la prontezza e gli impegni di Ramstein». «Tuttavia – ha chiarito – ciò di cui abbiamo urgente bisogno è leadership, accordo e un approccio unito per fornire carri armati Leopard 2 all’Ucraina. Ci sono molti Paesi europei pronti a farlo. Gli ucraini stanno coraggiosamente combattendo per la loro libertà e i nostri valori comuni. Hanno bisogno e contano su di noi. Non possiamo deluderli». Anche perché «siamo a un punto di non ritorno. Se non sosteniamo l’Ucraina facciamo il gioco di Putin. E a perdere non sarà solo l’Ucraina, ma l’intera Europa», ha avvertito, ricordando che «la Russia non si fermerà».
Il Qatargate e la promessa ai cittadini: «La nostra tolleranza sarà zero»
Quanto al Qatargate, poi, la presidente del Parlamento Ue ha spiegato che «l’ho promesso il 9 dicembre, quando lo scandalo è scoppiato: laddove le regole non sono state applicate, ci sono lacune o abusi, la nostra tolleranza sarà zero». «Stiamo proponendo misure immediate, e altre verranno, perché i campanelli di allarme possano suonare prima e si possano costruire delle difese», ha aggiunto, chiarendo che «stiamo parlando di accuse di corruzione. Non posso escludere che succederà nuovamente. Ma posso sperare che queste misure siano il più forte deterrente per chiunque pensi che il Parlamento possa essere indebolito, come presumibilmente è stato». «Al momento della mia elezione ho preso l’impegno di rendere il Parlamento più efficiente e aperto. Nel 2024, quando ci saranno le elezioni – ha concluso Metsola – devo essere in grado di dire a tutti i cittadini europei che abbiamo fatto dei passi in avanti. Che sono state prese decisioni importanti».