Roma, l’incredibile caso del venditore abusivo: colleziona 190 multe e non paga mai
Ha collezionato 190 tra multe e ordinanze aggiuntive, e non ne ha mai pagata nessuna. È la storia di un venditore abusivo del Bangladesh, uno dei tanti che si muovo nel centro di Rom. Una vicenda che diventa la cartina di tornasole del fallimento delle politiche antiabusivismo del Comune di Roma, diventate di fatto, sotto l’amministrazione Gualtieri, la prima missione dei vigili urbani. «Da circa due anni chiediamo a Comando Generale e amministrazione, di riportare gli agenti dove occorrono e di smetterla di concentrare i caschi bianchi nelle strade del centro alla ricerca di un effetto vetrina», ha spiegato il segretario romano del Sulpl, il Sindacato unitario lavoratori polizia locale, Marco Milani.
Se a Roma 190 multe non bastano a fermare il venditore abusivo
La storia di I. K., 44 anni, rappresenta per altro un doppio danno per l’amministrazione, perché non solo il numero enorme di verbali non lo ha fatto desistere né ha portato un soldo nelle casse comunali, ma diversi ne ha fatti uscire attraverso il lavoro degli agenti e della macchina comunale, impegnata in una certa burocrazia per dare seguito a quelle multe. Senza, si diceva, riuscire di contro a ricavarne nulla. I. K., irregolare in Italia, vende cianfrusaglie dal 2008. In questi 13 anni ha collezionato 190 verbali, l’ultimo, nei pressi del Colosseo, il 26 gennaio, quando gli agenti hanno scoperto la sua incredibile situazione grazie a un controllo.
La denuncia dei vigili: spreco di soldi ed energie
«Già il Corpo vive una carenza organica senza precedenti e distogliere le esigue risorse, rese inutili dall’inadeguatezza dei sistemi legislativi, aggrava ancor più la mancanza di risposte ai problemi dei cittadini. Nel caso di specie, il tempo necessario a scrivere i verbali, le spese sostenute per le notifiche e la stessa carta impiegata, sono state evidentemente destinate al macero», ha commentato Milani a nome del Sulpl.