“Onorevole Soumahoro, non sia ridicolo”. Gramellini stronca le accuse di complotto e di razzismo
“Onorevole Soumahoro, non sia ridicolo”. L’attacco di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera demolisce l’ormai ex parlamentare di Verdi e Sinistra italiana, che ha deciso di uscire dal gruppo rossoverde per andare nel Misto. L’ex sindacalista dei braccianti in un lungo post sui social tenta di passare da vittima. «Non esiste alcun caso Soumahoro». E scarica Bonelli e Fratoianni “colpevoli” a suo dire di non averlo tutelato. Gramellini non gliele manda a dire: onorevole ma sta scherzando? Sua moglie, Liliane Murekatete, e sua suocera sono invischiate fino al collo; gli hanno chiesto spiegazioni che non ha mai dato; la consorte «ha mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale» a scapito dei migranti per i quali egli si batte. E vuole passare per vittima? Ma quale complotto?
Gramellini contro Soumahoro: “Invece di chiedere scusa parla di complotto”
“Ohibò- scrive Gramellini- questa si chiama inversione dell’onere della scusa. Invece di chiedere lui venia ai compagni di strada (e agli elettori) per averli messi in imbarazzo”, senza avere mai dati una spiegazione convincente, ora scarica la colpa su chi non lo ha difeso abbastanza. Al netto delle responsabilità di chi lo ha candidato alla ricerca di un’icona da sbandierare, resta il fatto che il lamento dell’offeso, come se fosse la vittima di un raggiro è ridicola . Il suo “sono umanamente deluso” fa un po’ ridere. Accusa genericamente di “chi ha montato il caso”. Ma le carte che inguaiano moglie e suocera parlano chiaro, il caso non è una montantura affatto. E Soumahoro all’evidenza dei fatti non ha mai dato trasparenza e spiegazione plausibile.
Soumahoro scarica la responsabilità su tutti tranne che sulla sua famiglia
Ma a far saltare i nervi anche a Gramellini è stato un passaggio che riportiamo: Una persona di colore “va bene finché è un ‘negro da cortile’, finché protesta con gli striscioni, che che peraltro ho fatto mille volte e non smetterò mai di fare, se è povero e sta ai margini. Ma se prova a fare un salto di qualità immediatamente disturba”. E’ questo, secondo Aboubakar Soumahoro, uno dei motivi che hanno portato ad un “ingiustificato accanimento” nei suoi confronti. Nn è la prima volta che il parlamentare chiama in causa il razzismo così come hanno fatto un questi due mesi intellettuali mainstrream, da Lerner a Zoro. Eh no, sbotta l’editorialista del Corriere. “Sarebbe tutto un complotto dovuto al colore della sua pelle e toccava allo Stato vigilare sulle eventuali malefatte delle parenti strette. Sta scherzando, onorevole? No, perché se il suo fosse un ricatto morale, sarebbe quantomeno ridicolo. Il razzismo non c’entra un fico”.
“Chiedono solidarietà senza serietà”
Anzi di questo passo, lamentazione dopo lamentazione, accuse di complotti e di scarso appoggio da parte dei suoi ex sponsor politici, finisce per far perdere del tutto credibilità ad ogni battaglia in difesa degli ultimi. Anche coloro che in buona fede credono “in una società aperta”, alla fine si sono anche stancati “di vedersi rappresentati da figurine simboliche che pretendono solidarietà senza mai dare nulla in cambio che assomigli alla serietà”.