La strage degli innocenti, da Livia Barbato a Gaia Von Freymann: incontro con gli studenti del “Calamandrei” di Roma

19 Gen 2023 16:18 - di Leo Malaspina

Riprende domani a Roma il “Viaggio” nelle scuole per parlare dei tanti, troppi ragazzi morti nelle notti di alcol, droga, balli e sballi, il sabato sera, ma non solo. Il percorso di testimonianza nelle scuole, del giornalista e scrittore  Luca Maurelli, di Angela Buanne, mamma di Livia Barbato, vittima del suo fidanzato ubriaco che andava contromano in Tangenziale, nonché ufficiale all’Ordine del Merito del Quirinale, e dell’avvocato Andrea Raguzzino, farà tappa sarà al Istituto “Emery” “Calamandrei” di via Carlo Emery, a Roma nord, a poca distanza da Corso Francia, dove nel 2019 si consumò la tragedia di Gaia Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, uccise dall’auto guidata dal figlio ubriaco di un noto regista.

All’IIS “Emery” “Calamandrei” si parla di alcol, droga e stragi del sabato sera

Si parlerà di Livia Barbato, morta a Napoli nel 2015 a causa di quel tragico contromano del suo fidanzato, ma anche di Gaia e Camilla, uccise a Roma  dall’imprudenza di un giovane brillo e di tanti altri ragazzi scomparsi, ci sarà il padre di Gaia, Edward Von Freymann (che ha creato una Fondazione a nome della figlia, www.fondazionegaiavonfreymann.it)  a raccontare la bella vita spezzata della sua ragazzina e a dare qualche consiglio agli studenti. “Da tre anni con Luca Maurelli, l’autore del libro che racconta la storia di mia figlia, e con Andrea Raguzzino, giriamo le scuole tra Napoli e Roma senza fare prediche. Ma raccontando una nottata di follia in cui c’è tutto, l’amore, l’eccesso, l’alcol, i ritorni a casa nel rischio, le paure dei genitori, le morti assurde di innocenti. Ho incontrato centinaia di ragazzi e ragazze. Se solo avessi aiutato a salvare una sola vita di uno di loro avrei già dato un senso alla morte di Livia. Parlo di mia figlia anche ai bambini del Burkina Faso dove vado spesso come volontaria a consegnare doni e aiuti, porto Livia con me, sempre”, racconta Angela Buanne.

Il “Viaggio al centro della notte” dei giovani di Luca Maurelli

Il  “VIAGGIO AL CENTRO DELLA NOTTE” (Guida Editori) dei giovani approda nelle scuole grazie agli spunti offerti dal volume sui temi di emergenza giovanile più stringenti di cui discutere in classe con i professori,  scrittori, giornalisti, operatori del settore sociale, medici, “eroi”del volontariato, esperti di sicurezza stradale e operatori del mondo “notturno”, dai gestori delle discoteche a quello dei bar. L’autore propone di discutere nelle scuole di droghe, alcol e nottate a rischio proprio con loro, i protagonisti, i ragazzi. Raccontandogli una storia vera. Di amore, sogni, incoscienza, sballo, morte, pentimento. Per conoscere una storia vera, unica, e trarne delle riflessioni generali. La proposta alle scuole è quella di creare – ponendo al centro il libro in questione – occasioni di dibattito con esperti, addetti ai lavori, operatori medici, testimonial, volontari, per confrontarsi con gli adolescenti sul mondo della “movida”, sui rischi del facile sballo, della dipendenze da alcol e droghe, dei “ritorni a casa” notturni, degli incidenti stradali causati dall’incoscienza, del disagio delle nuove generazione e della ricerca di riferimenti nei social, nell’esibizionismo virtuale e nelle sfide continue ai propri limiti.

L’incidente del 2015 sulla Tangenziale di Napoli e la morte di Livia Barbato e Aniello Miranda

Il libro di Luca Maurelli parte dal racconto di un drammatico fatto di cronaca: un incidente in Tangenziale accaduto nel luglio del 2015, a Napoli, quando un’auto guidata un dj ubriaco, Nello Mormile, mise in atto un contromano che si concluse con uno schianto che uccise due persone, Aniello Miranda, e Livia Barbato, la fidanzata di Mormile. Il volume si addentra nei misteri delle notti alcoliche, delle tragedie di cui ci arriva notizia ogni giorno sui media, cercando di evidenziare criticità e proporre soluzioni attraverso una storia vera, documentata, analizzata in tutti i suoi dettagli, una tragedia “giovanile” tristemente nota a tutti anche grazie a un video choc diventato virale sul web nel quale viene documentato il folle gesto del contromano messo in atto dal dj napoletano nella notte di tre anni fa.  Sullo sfondo della cronaca e della testimonianza su temi socialmente rilevanti, il ricordo di Livia Barbato, giovane fotografa dal grande talento, il racconto delle sue speranze e dei suoi progetto spezzati dalla tragedia consumatasi in pochi minuti.

Il libro si sviluppa anche sui contributi di Simonetta Matone, già sost.procuratore generale della Corte di Appello di Roma, da sempre impegnata sui temi dei minori, delle donne, della violenza di genere, di Maria Bianca Farina, presidente della Fondazione Ania (associazione nazionale imprese assicuratrici) che lavora a livello nazionale sui temi della prevenzione stradale, di don Antonio Mazzi, responsabile della fondazione  Exodus.

Il ruolo della Fondazione intitolata a Gaia von Freymann

La Fondazione Gaia von Freymann nasce dalla volontà di Edward, il papà di Gaia, di offrire un valido supporto ai familiari e alle vittime di incidenti stradali e ai diversamente abili. Le drammatiche esperienze del grave incidente subito da Edward stesso, che gli ha provocato una lesione del midollo spinale e, soprattutto, della prematura scomparsa della figlia Gaia, vittima insieme all’amica Camilla del purtroppo noto incidente di Corso Francia a Roma, hanno spinto il Fondatore a voler garantire il più valido supporto psicologico e legale gratuito a chi, come lui, è stato vittima di un incidente stradale, familiare di una vittima della strada, diversamente abile.

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