Finto regista accusato di 12 violenze sessuali: lo fanno uscire dal carcere per una lombosciatalgia
Il finto regista Claudio Marini, detenuto con l’accusa di aver adescato 12 donne – e imputato in un caso per violenza sessuale – abusi inferti con la scusa di falsi provini, è di nuovo a piede libero. Una serie di cavilli, impedimenti e assenze hanno fatto sì che il calendario del processo andasse in tilt. Poi, in corso d’opera, tra cambi di difensori. Legittimi impedimenti. L’assenza di qualche testimone, le udienze vengono rinviate. E alla fine, complice una lombosciatalgia, quello che i media hanno definito in diverse occasioni “l’adescatore seriale” – e La Stampa torna a farlo oggi in un servizio dedicato alla vicenda – è tornato in libertà. Immediata è scattata la reazione indignata e la denuncia civica di associazioni e avvocati penalisti, impegnati nel dibattimento in difesa delle vittime del sedicente regista.
Finto regista accusato di 12 violenze sessuali torna in libertà
Dunque, come riferisce anche il Tgcom24, «l’accusa per l’uomo è di aver commesso 4 violenze a Milano e altre 8 a Roma». Eppure, nonostante il carico penale che grava sulle sue spalle, il sedicente regista può godersi tranquillamente la libertà. Il personaggio, noto alle cronache, e che si faceva chiamare Alex Bell, aveva allestito una struttura “credibile”, in virtù della quale selezionava ragazze con sogni di fama e ambizioni nel mondo dello spettacolo. Uno specchietto per le allodole organizzato a dovere, con tanto di studi associati e uffici professionali per casting. Sale d’attesa popolate di aspiranti star. Una segretaria ignara di tutto, chiamata a prendere appuntamenti e registrare nomi al servizio del deus ex machina che si spacciava come «l’uomo incaricato da due società (poi risultate essere inesistenti e non operative) come regista».
Il finto regista adescava con falsi provini giovani aspiranti attrici
I fatti risalgono al 2019 – o per meglio dire esplodono – quando un’aspirante attrice 20enne denuncia Marini di averla baciata dopo insistite avances di averla baciata, prima di provare ad avere con lei un rapporto intimo. Il sedicente regista finisce nei guai: la ragazza, scioccata dall’accaduto, scappa dal set fittizio e denuncia il presunto cineasta, dando via all’inchiesta. Inchiesta grazie alla quale viene giù tutto l’altarino. E si smaschera lo schema truffaldino dell’uomo, che millantava anche conoscenze a Hollywood. Che prometteva film in coppia con Tom Cruise… Tutto mirato esclusivamente ad avere rapporti sessuali con le giovani debuttanti, a fini “lavorativi”. Un copione che era andato in scena più volte. Dodici (più una), per l’esattezza, tante quante sono le vittime coinvolte.
Ma una lombosciatalgia gli regala la libertà…
Evidentemente, però, nel nostro sistema giudiziario neppure essere accusati di 12 violenze sessuali basta. E come scrive La Stampa, «quella che si è ripetuta anche ieri, quando l’ennesima udienza a carico del sedicente regista Claudio Marini è stata rinviata, è la storia di 12 vittime che devono attendere oltremodo per ottenere giustizia. E di un uomo che, nonostante sia accusato di essere un adescatore seriale, può godersi la libertà»…