Valditara: “Si torna alla maturità in vigore prima del covid”. Linea chiara sulle occupazioni

29 Dic 2022 9:53 - di Eugenio Battisti

Addio ai pasticci e alla sperimentazioni. La prossima maturità sarà quella in vigore prima del Covid. Il ministro Giuseppe Valditara sceglie di tornare alla legge del 2017. E poco importa se porta la firma della sinistra. “È la legge in vigore. Prima di decidere ho sentito esperti e addetti ai lavori. Alla fine è parsa la soluzione più ragionevole. Se dovesse funzionare male, si interverrà”, dice il ministro dell’Istruzione e del merito.

Valditara: torneremo alla vecchia maturità ante covid

Quindi due prove scritte e un colloquio orale. Commissione mista con 3 membri esterni, 3 interni e un presidente. L’orale – spiega Valditara – è un colloquio interdisciplinare che deve valorizzare le competenze degli studenti. E verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie. Non deve esserci l’interrogazione in italiano, in greco o in matematica. L’emergenza covid è finita. “Almeno per la maturità. Poi che abbia lasciato degli strascichi è evidente.

L’emergenza è finita, lavoriamo sullo smarrimento dei giovani

Valdidara pensa all’aumento del bullismo. Allo smarrimento di molti giovani che si trovano più in crisi nell’affrontare il percorso scolastico. Mi riferisco alla sempre più accentuata assenza di socializzazione. “Oggi abbiamo una scuola in cui occorre riportare tre valori. Serenità per insegnanti e studenti. Rispetto verso docenti e alunni. Sicurezza che significa anche affrontare il tema dell’edilizia. E qui abbiamo risorse notevoli sia grazie al Pnrr,  sia grazie a risorse interne”.

Ai ragazzi dico “leggete di più, informatevi”

Il ministro invita i ragazzi a partecipare . A essere informati sulla vita pubblica e su ciò che accade nella società. Sulle occupazioni la rotta è chiara. “Per me vale il principio che chi rompe, paga. Se ci sono dei danni questi danni vanno perseguiti innanzitutto civilmente. Non possiamo sprecare diversi milioni di euro a carico dei contribuenti per comportamenti che non hanno rispetto dei beni pubblici”. Infine il merito. Come si traduce? “Pagando di più gli insegnanti più formati e con responsabilità particolarmente delicate. Come i  tutor. Intendiamo valorizzare il merito di chi si assume particolari responsabilità. Senza nulla togliere a chi svolge il proprio lavoro con professionalità tutti i giorni”.

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