Scuola, Valditara: «I lavori socialmente utili? Li ha inventati un governo di sinistra»

15 Dic 2022 17:16 - di Redazione
Valditara

«I lavori socialmente utili non li ho inventati io. Sono stati previsti nel nostro ordinamento, da un governo di centro sinistra e anche dallo Statuto degli studenti del 1998. E se non vengono applicati è perchè spesso non ci sono le condizioni per poterli applicare. Bisogna trovare anche il contesto normativo per renderli funzionali e attuabili». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso del prosieguo dell’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero di fronte alle commissioni riunite Cultura di Senato e Camera. Il confronto con i parlamentari è stata l’occasione, per il ministro, anche per spaziare su altri temi concernenti la pubblica istruzione.

Audizione di Valditara a Montecitorio

A cominciare dall’edilizia scolastica, per la quale, ha informato, «abbiamo messo un miliardo in più “fuori sacco”». Si tratta, ha spiegato, «di risorse destinate a rafforzare l’intervento già ingente previsto dal Pnrr». Complessivamente, la somma ammonta a poco meno di 5 miliardi di euro. «Li mettiamo a disposizione – ha spiegato il ministro – del più grande piano mai fatto per l’edilizia scolastica: la riqualificazione, il tema anti-sismico, quello delle barriere architettoniche». Sul punto, Valditara ha anche istituito un gruppo di lavoro per la semplificazione delle norme che presiedono agli interventi di carattere infrastrutturale. Il ministro si è quindi soffermato sul concetto di «merito» che tanto ha indignato la sinistra.

«Basta cellulari in classe»

«Per “merito” intendo la valorizzazione dei talenti», ha sottolineato, ricordando come l’ascensore sociale abbia agito benissimo dagli anni ’50 fino al ’75. «Dopo ha smesso di funzionare – ha detto Valditara -. Oggi siamo ritornati indietro di 22 anni e ci ritroviamo alla stessa posizione del 2000. Allora è evidente che è questa la scuola classista, quella attuale. È quella che non favorisce il fatto che un ragazzo di famiglia di modeste condizioni sociali possa ascendere e avere successo». Incentivare il merito è anche un obiettivo dell’insegnante di sostegno. «Deve fare emergere i talenti, deve saper valorizzare lo studente». Infine, ha ribadito l’annuncio più temuto dagli studenti: «Basta cellulari in classe».

 

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