Reddito di cittadinanza, pacifismo e questione morale: così Conte si sta pappando il Pd

16 Dic 2022 12:50 - di Giacomo Fabi
Conte

Lombardia sì, Lazio no. La doppiezza di Giuseppe Conte emerge in tutta la sua sconcertante evidenza nelle elezioni regionali dei prossimi 12 e 13 febbraio. Al Pirellone, infatti, il suo M5S sosterrà il dem Pierfrancesco Majorino mentre alla Pisana rifiuta di appoggiare l’assessore regionale Alessio D’Amato, pezzo pregiato della giunta dell’alleato Nicola Zingaretti. Misteri grillini, anzi contiani. In realtà, l’ex-Avvocato del popolo sta portando avanti una strategia ben precisa, tatticamente sorretta da una concorrenza spietata al Pd. È semplice: Conte sceglie di volta in volta, à la carte, come se invece di stipulare un’alleanza politica stesse scegliendo una pietanza al ristorante.

Conte guarda alle Europee del 2024

E il Pd si rivela del tutto incapace di imporgli un metodo o di intimargli un risolutivo «o tutto o niente». Si limita ad accettare le scelte del M5S accontentandosi di quel che viene o esprimendo auspici su quel che sarà. Nel frattempo Conte gli taglia l’erba sotto i piedi: strizza l’occhio ai pacifisti, tesse la tela con i gruppi a sinistra del Pd, dialoga con Landini e flirta con l’Arci. Il tutto con l’occhio puntato sulle elezioni europee del 2024, prova generale del ribaltamento dei pesi e dei ruoli a sinistra. Nel frattempo si pensa alle Regionali. In Lombardia c’è l’accordo perché i dem hanno scelto Majorino, esponente graditissimo ai 5Stelle.

Alleati in Lombardia, ma non nel Lazio

Nel Lazio non c’è identico gradimento e quindi niente intesa, sebbene il Pd speri ancora in quel “campo largo“, esteso anche a Calenda, che però esiste solo nella fantasia di Enrico Letta. Qui Conte aveva pensato alla candidatura di giornaliste come Bianca Berlinguer e Luisella Costamagna, che però hanno declinato. Ma la strategia di penetrazione nella carne viva della sinistra non subisce variazioni. Tutt’altro: proprio domani Conte sarà ospite di una kermesse ecologista in quel di Spinaceto, dove si ritroverà fianco fianco con esponenti di Cgil, Uil e Arci. Il resto lo fanno la difesa a spada tratta del reddito di cittadinanza e il Qatargate belga. Il primo gli serve ad ergersi a vindice degli ultimi, il secondo a certificare che in quel ruolo il Pd non è più credibile.

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