No ai cellulari in classe: due studenti su tre danno ragione a Valditara, sì alla regolamentazione

22 Dic 2022 8:57 - di Gabriele Alberti
Cellulari in classe

Sul divieto all’uso degli smartphone a scuola ribadito dalla circolare di Valditara, gli studenti aprono al dialogo. E una buona parte, inaspettatamente, recepisce il senso della circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito. All’indomani dell’invito rivolto agli istituti a formalizzare delle regole per la “presenza” dei cellulari in classe, un sondaggio del portale Skuola.net – su un campione di 3.000 alunni delle superiori – segnala, infatti, come ben 2 studenti su 3 si dicano favorevoli a una qualche forma di regolamentazione scolastica. Che a questo punto sarà richiesta a tutti gli istituti. Anche a quelli che avevano ignorato o dimenticato strada facendo la circolare Fioroni del 2007. Gli studenti si dimostrano più maturi di tanti editorialisti e politici che hanno gridato allo scandalo

Cellulari in classe, sì alla regolamentazione: sondaggio su Skuola.net

Fondamentale, per i ragazzi, è che non si esageri. Perché solamente il 15%, ritenendo i dispositivi elettronici dannosi per l’apprendimento, accetterebbe senza se e senza ma qualsiasi tipo di divieto. La maggior parte, invece, pur consapevole della necessità delle regole, chiede comprensione da parte della scuola: la giusta misura, nell’applicazione dell’invito ministeriale: così per 1 su 2. Anche una soluzione estrema come quella che impone la consegna del cellulare prima dell’inizio delle lezioni – già adottata da alcuni istituti  – potrebbe trovare dei sostenitori. Circa 1 su 4, infatti, comprenderebbe una scelta in tal senso. E lo farebbe senza lamentarsi. A questi si aggiunge una metà scarsa (49%) che non lo riterrebbe giusto ma si adeguerebbe lo stesso. Solo 1 su 5, alla fine, cercherebbe in tutti i modi di sottrarsi.

Stop ai cellulari in classe: diviso il fronte del no

Si tratta del fronte dei contrari che, peraltro, è anche diviso al suo interno sull’opportunità della circolare: appena il 6% respinge in modo assoluto qualsiasi restrizione. Mentre la fetta più grande dell’opposizione (30%) rilancia con una controproposta: anziché introdurre divieti si lavori sull’educazione all’uso. Sul sito di Skuola.net ci sono i commenti degli studenti: gli oltranzisti del rifiuto della circolare Valditara, i possibilisti e i chi concorda. Il portale raccogliemolti commenti. “Le scuole cadono a pezzi e il riscaldamento non va, però togliamo l’uso dei cellulari”, si lamenta un ragazzo. “Ci si dovrebbe chiedere perché uno studente preferisce stare al telefono piuttosto che seguire la lezione. Nelle scuole italiane si fa lezione come 60 anni fa senza cercare di migliorarsi e di invogliare gli studenti a seguire”, gli fa eco un altro studente. Si butta un po’ la palla in calcio d’angolo: se uso il cellulare durante le lezioni è colpa di chi sta in cattedra che insegna in un modo vecchio; oppure uso il cellulare perché fa freddo.

C’è chi lancia la sfida al ministro Valditara. Ma prevale il dialogo

Qualcuno lancia addirittura una sfida, avvertendo che “ci sarà sempre un modo per distrarci, tranquillo Ministro”. Qualcun altro, al contrario, si mostra rassegnato e ironico annunciando “Benvenuti nel medioevo!”. C’è, poi, chi fa notare che “usare il telefono come studenti può comportare una mancanza di rispetto verso il docente. Però andrebbe detto che anche il contrario lo è”. Una studentessa ripropone il nocciolo della questione:  “Io dico che si impara di più dal telefono”. Notazione bizzarra che va nel senso della ratio della circolare. ossia ridare dignità agli insergnanti, ai quali molti studenti preferiscono il telefono.

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