Fazzolari: “Che la manovra non piaccia a Confindustria, Bankitalia e sindacati è un buon segno”

5 Dic 2022 18:04 - di Federica Argento
Fazzolari Bankitalia

Che la manovra non piaccia a sindacati, Confindustria, Bankitalia, vuol dire che non pende da nessuna parte. È un buon segno, va bene”Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, risponde a 360 gradi alle domande dei cronisti sulle critiche sollevate, in particolare, da Palazzo Koch sulla manovra economuica del governo. A critiche nette risposte nette. Da Bankitalia arrivano diversi appunti che partono dalle misure sui contanti che sarebbero in contrasto con la modernità del Pnrr e potrebbero favorire l’evasione. Altre critiche  arrivano sulla rimodulazione del reddito di cittadinanza. Parole accolte da una opposizione in festa come se avesse vinto la Coppa del Mondo. Fazzolari risponde nel merito.

Fazzolari: “Bankitalia esprime la visione delle banche. La Bce la pensa diversamente”

Io penso che sia normale che ognuno in fase di legge di bilancio dica quali sono gli aspetti che lo deludono, ci sta. Bankitalia è partecipata da banche private rimarca Fazzolari -: è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante. Questa però non è la visione della Bce. Non è che uno è cattivo e uno è buono…abbiamo due opinioni radicalmente diverse. La Bce ribadisce che la banconota è l’unica moneta a corso legale; e che gli Stati membri non possono limitare l’utilizzo dell’unica moneta a corso legale a favore di una moneta privata. E Bankitalia che legittimamente ha un’altra visione, che reputa invece più opportuno che i cittadini si avvalgano di una moneta privata del circuito bancario”, completa il ragionamento il sottosegretario.

Fazzolari replica a Bankitalia

Bankitalia esprime la visione delle banche, detto in estrema sintesi. “Lo Stato non può imporre di vendere in perdita e non può imporre uno strumento privato di transazione”. Lo ribadisce, incalzato dai cronisti sulla scelta del governo di eliminare le multe sul Pos per i pagamenti fino a 60 euro. L’unica moneta con corso legale, ha ribadito più volte Fazzolari, “è la banconota”. Altrimenti bisognerebbe “creare una moneta elettronica a livello europeo ma non è stato fatto”.

Rdc, Fazzolari: “Conte non bluffi. Per chi ha figli a carico non cambia”

Entrando a Palazzo Chigi Fazzolari ha poi risposto sul reddito di cittadinanza. Sul quale i cinquestelle, stanno mestando nel torbido, fomentando le piazze. In particolare – segnala il sottosogretario di FdI – “ho visto un filmato diffuso da Conte di una signora con sei figli. Anche là, almeno una cosa Conte la dovrebbe sapere; ovvero come funziona i reddito di cittadinanza e quali sono le modifiche. Noi abbiamo detto che cambia solamente per i soggetti tra i 18 e i 59 anni senza figli minori a carico e occupabili. Il soggetto che continua a prendere il reddito di cittadinanza è il minore a carico, a prescindere. Persona con sei figli minori a carico viene coperto, e per di più è aggiuntivo all’assegno unico. Quindi quella casistica non è stata modificata rispetto a prima. E’ chiaro che se poi invece una forza di opposizione come il M5S va in giro a raccontare che togliamo i soldi ai minori in difficoltà diventa tutto più complicato”.

“Non temiamo un autunno caldo. Ma se si raccontano le cose in modo distorto…”

A chi gli domanda se il M5S stia aizzando la piazza, Fazzolari risponde con grande equilibrio:  “non dico questo ma dico che raccontare esattamente come stanno le cose è più serio. Uno può non essere d’accordo su come abbiamo modificato il Rdc.  Basta che lo contesta per come lo abbiamo modificato. Dire che lo abbiamo tolto ai minori a carico non è vero”. Il governo non teme un autunno caldo, risponde ai cronisti che lo incalzano. E spiega: “Perché non lo temiamo? La situazione è difficile in tutta Europa, non è difficile solo in Italia. Se poi qualcuno racconta in modo distorto le cose diventa ancora più difficile”.

“Il superbonus resterà al 90%”

Il superbonus resterà al 90% “non lo proroghiamo” – ha risposto a un’altra domanda-  anche perché “non è quello il problema: il problema sono i crediti di imposta. Stiamo tentando di trovare su questo una soluzione”. Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio “110% o 90% cambia che l’inquilino che deve fare 10mila euro di lavori, prima non pagava niente e ora deve pagare 1.000 euro. Ma per chi è in difficoltà interveniamo con un apposito fondo. Si confondono i due temi che sono diversi. Dobbiamo trovare un meccanismo per cui le banche possano trovare un qualche interesse a prendersi questi crediti. Senza che questo mandi all’aria i conti pubblici, perché vale 60 miliardi che non può essere che paghi lo Stato”.

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