Ecco come mi ha ridotto: studentessa denuncia l’ex e posta i lividi sui social. Lui controquerela

7 Dic 2022 15:35 - di Greta Paolucci
ex studentessa Tasso

L’ultima denuncia di una violenza contro una donna arriva da una foto postata sui social: quella che una storia su Instagram ritrae il volto tumefatto di una ragazzina in lacrime, che nella didascalia, a rafforzare la virulenza di quella immagine, scrive: «Chi è davvero il mio fidanzato?». La vittima sarebbe una ex studentessa del Tasso, prestigioso liceo classico della capitale, dove ieri e l’altro ieri diverse studentesse hanno preso in mano il microfono durante la ricreazione, e in cortile hanno organizzato un’assemblea lampo per raccontare e denunciare l’ennesima vicenda finita ai disonori della cronaca. Il responsabile, secondo la sua accusatrice, sarebbe invece l’ex fidanzato che la giovane, dopo l’esposto social, ha denunciato poi anche ai carabinieri.

Ex studentessa del Tasso denuncia il pestaggio subito dall’ex fidanzato

È lo scorso 2 dicembre quando la ex studentessa del Tasso – che ora ha cambiato scuola – decide di denunciare tutto con un post. Di tornare a quel 21 settembre scorso quando, ancora 17enne scrive Repubblica – in un servizio documentato con i dettagli sul caso – si ritrae con «gambe piene di lividi e altre foto del suo corpo martoriato dalle botte». E lo conferma scrivendo: «Mi ha aggredita, spinta e sono caduta a terra». Ma non aggiunge nulla sul luogo in cui la violenza si sarebbe consumata. Eppure, riferisce sempre il quotidiano diretto da Molinari, «ai carabinieri risulta che l’adolescente ha denunciato quattro volte, dallo scorso gennaio, il suo ex per stalking in strada tra corso Trieste e Piazza Bologna. Il percorso del codice rosso è già stato avviato. Il ragazzo, 18 anni, è stato denunciato».

La denuncia affidata a video, foto e accuse pubblicate sui social

E la denuncia che la ragazza ha presentato nella caserma di Via Veneto, da quanto emerge si leggerebbe: «Ogni colpo che mi sferrava aveva un effetto grave sul mio corpo», è quanto si legge sulla denuncia presentata ai carabinieri di via Veneto. Non solo. Su Instagram l’ex studentessa pubblica anche due video: in uno si sente lei che prega il ragazzo di fermarsi. In un altro riprende la scritta «Infame» su un muro sotto casa del suo ex. Ebbene, è proprio quando il giovane comincia a ricevere minacce pesanti e accuse forti indirizzate a suo carico – «Ti ammazzo», «ti accoltello», e altri messaggi di questo tenore – scattate subito dopo la pubblicazione dei post, che comincia a difendersi. A discolparsi. E soprattutto, a denunciare la sua ex ragazza per diffamazione.

Il ragazzo nega le accuse: tutto falso. E comincia a ricevere minacce e insulti

È a quel punto – siamo intorno al 4 di dicembre – che il ragazzo insiste a raccontare – anche lui via social – che con la sua ex è finita «circa 2 mesi fa». Che sarebbe stata lei a esperire in seguito tentativi per tornare insieme. Tentativi che lui avrebbe sempre rifiutato. Rispedendo al mittente le accuse postate in foto e post, bollate come «false». Intanto, però, tra le due versioni sulla drammatica vicenda, irrompe anche un referto medico. Quello stilato dai medici che visitano la ex studentessa del Tasso in ospedale la sera di settembre. Medici a cui la ragazza dichiara subito di essere stata aggredita dal fidanzato. Che l’ex l’avrebbe spinta e che lei sarebbe caduta in terra. Versione dei fatti che combacerebbe con i lividi sparsi sul corpo, a partire dalla braccia, e sul fianco destro. Nel referto, infine, i medici riportano anche un trauma cranico.

Ex studentessa denuncia di essere stata aggredita dall’ex: il referto ospedaliero rileva lividi e un trama cranico

Ora colpevolisti e innocentisti si sfidano sui social a colpi di accuse e recriminazioni incrociate. Come sempre accade spaccando a metà tra chi crede nella denuncia della presunta vittima e chi accoglie invece la versione del presunto aggressore. Saranno le indagini dei carabinieri, comunque, a fare chiarezza su una vicenda in merito alla quale, su un punto, sono almeno tutti d’accordo: la storia è tutt’altro che conclusa…

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