Così la banda degli immigrati somali riciclava i soldi del Reddito di Cittadinanza

21 Dic 2022 15:00 - di Paolo Lami
reddito di cittadinanza torino

Un immigrato del Bengala, titolare di un internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, è stato arrestato questa mattina a Milano con l’accusa di riciclaggio continuato e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

Il cittadino bengalese, è stato bloccato dai carabinieri del gruppo tutela lavoro di Milano, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip di Milano su richiesta della locale Procura.

Le indagini erano scattate nel mese di febbraio 2021 durante un’attività di monitoraggio sul reddito di cittadinanza, che ha portato i militari a scoprire numerosi immigrati somali che percepivano il reddito di cittadinanza senza possederne i requisiti.

A quel punto è stato accertato, ricostruendo i flussi finanziari, che gli immigrati somali effettuavano anomali e ricorrenti acquisti con la carta del reddito di cittadinanza presso un esercizio commerciale di telefonia di Milano.

Gli ulteriori approfondimenti investigativi effettuati a carico del gestore dell’esercizio commerciale, condotti anche attraverso l’esame di tabulati telefonici e le intercettazioni, hanno permesso di acclarare che a partire dall’ottobre 2020 l’immigrato del Bengala avrebbe consentito di monetizzare il beneficio economico del reddito di cittadinanza concesso a cittadini privi dei requisiti, i quali gli versavano l’intero credito della carta mediante versamenti senza causa sul pos.

In cambio, l’esercente somalo consegnava loro somme in contanti, trattenendo su ogni transazione eseguita una percentuale del 15%.

In questo modo veniva nascosta la provenienza illecita del denaro.

Rispetto all’anno precedente all’istituzione del reddito di cittadinanza, l’attività economica in questione, che non commercializza i beni di prima necessità per cui possono essere impiegate le somme concesse con il beneficio dell’Rdc, ha fatto registrare un incremento delle transazioni pos pari a 215mila euro in più, passando da un incasso su base mensile di 1460 euro a circa 23.450 euro (+1600%).

In tutto 244 le persone coinvolte nel periodo di tempo interessato dalle indagini: 232 di queste, individuate quali indebiti percettori, sono state deferite alle procure di Milano, Cosenza, Bergamo, Roma, Brescia, Como e Torino, per i reati di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio del Reddito di Cittadinanza e di truffa aggravata.

Tutti sono extracomunitari ed in particolare, 210 (il 90%) di nazionalità somala. I restanti 12 immigrati, in possesso dei requisiti, sono stati segnalati all’Inps per l’indebito utilizzo del beneficio.

Le somme riciclate dall’esercente ammontano a circa 213mila euro, mentre l’indebita percezione in danno dello Stato da parte degli indagati è stata quantificata in 1.100.000 euro.

Questa mattina, i carabinieri hanno anche proceduto al sequestro per equivalente della somma illecitamente accumulata dall’indagato, che è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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