Andrea Costantino è rientrato in Italia: la soddisfazione di Palazzo Chigi per il buon esito del caso
L’imprenditore italiano, Andrea Costantino ha fatto ritorno in Italia dopo che per mesi era rimasto bloccato all’interno dell’ambasciata italiana negli Emirati Arabi Uniti a seguito del suo rilascio da un carcere nel Paese del Golfo. Lo ha annunciato lo stesso imprenditore intervenuto questa mattina in diretta ai microfoni di “Radio Libertà”.
La Presidenza del Consiglio esprime soddisfazione perché, in questa vigilia di Natale, l’imprenditore italiano «è rientrato in Italia e ha potuto riabbracciare i suoi cari. Ringrazia in particolare il ministro degli Esteri e la rete della Farnesina, i Servizi di informazione e sicurezza e le Autorità degli Emirati per il buon esito della vicenda». È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
La vicenda di Andrea Costantino iniziata con il suo arresto a Dubai il 21 marzo 2021
Nel suo intervento a Radio Libertà, Costantino ha ringraziato il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina, Luigi Vignali, l’ambasciatore d’Italia ad Abu Dhabi, Lorenzo Fanara. Nato a Milano il 14 settembre 1972, Costantino era stato arrestato con l’accusa di finanziamento del terrorismo in Yemen il 21 marzo scorso in un hotel di Dubai, dove soggiornava con la famiglia, dopo essere ritornato negli Emirati arabi uniti per rinnovare il visto di residenza in scadenza, e incarcerato nel penitenziario di massima sicurezza di Al Wathba. L’imprenditore e’ stato rilasciato dal carcere lo scorso maggio grazie alla mediazione della diplomazia italiana. In questi mesi Costantino ha vissuto in una dependance dell’ambasciata d’Italia dopo che le autorita’ emiratine avevano confiscato il suo passaporto. «Mi sono occupato personalmente della vicenda Costantino, stiamo facendo il possibile per una soluzione positiva», aveva dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il 13 dicembre davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato, riferendosi alla vicenda dell’imprenditore. «Non lasciamo solo nessun cittadino italiano», aveva assicurato Tajani.
L’arresto di Costantino per molti fonti diplomatiche era da ritenersi direttamente correlato alle pessime relazioni diplomatiche con gli Emirati Arabi Uniti, determinate dalla revoca delle licenze di esportazione di materiali della difesa intervenuta con atto unilaterale a firma dell’allora ministro Di Maio e avallata dal premier Conte. Oggi il governo Meloni ha risolto una delle numerose grane diplomatiche ereditate dal governo Conte.