L’Ue dichiara guerra al packaging: imballaggi interamente riciclabili entro dieci anni

30 Nov 2022 19:27 - di Redazione
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Imballaggi “completamente riciclabili” entro il 2030, in modo “economicamente sostenibile”. Questa la proposta di regolamento della Commissione Ue per aumentare la riciclabilità ridefinendo i criteri di progettazione obbligatori per tutti gli imballaggi.

Tassi di riciclaggio bassi per la plastica

Per quanto riguarda i rifiuti in plastica, nella maggior parte degli Stati membri i tassi di riciclaggio sono bassi e i rifiuti riciclati sono usati solo in applicazioni di scarsa qualità. Pertanto, per creare un mercato appetibile per le materie prime secondarie, la proposta stabilisce che nei nuovi imballaggi di plastica vi sia una percentuale obbligatoria di plastica riciclata. Questi obiettivi vincolanti possono trasformare i rifiuti di plastica in un prodotto prezioso, come dimostra l’esperienza acquisita con gli obiettivi di contenuto riciclato nelle bottiglie in Pet fissati dalla direttiva dell’Ue sulla plastica monouso.

Gli imballaggi compostabili

Dovrà essere chiaro quali tipi molto limitati di imballaggi devono essere compostabili, in modo che i consumatori possano gettarli nei rifiuti organici. La Commissione raccomanda anche un approccio prudente alla plastica compostabile, che dovrà essere usata solo se benefica per l’ambiente, prevenendo il rischio che si trasformi in un diritto a gettare l’immondizia ovunque, contando sul fatto che è biodegradabile.

Gli imballaggi riutilizzabili

Per quanto riguarda il riuso, la Commissione nota che, mancando norme specifiche, negli ultimi vent’anni la quantità di imballaggi riutilizzabili si è drasticamente ridotta. Per invertire questa tendenza, propone obiettivi Ue obbligatori per le imprese, per fare in modo che l’offerta dei loro prodotti sia in parte in imballaggi riutilizzabili o ricaricabili.

Riutilizzo dei contenitori delle bevande

Entro il 2030 e il 2040, rispettivamente il 20% e l’80% delle bevande fredde e calde dovrà essere venduto in contenitori che fanno parte di un sistema di riutilizzo, oppure i consumatori dovranno poter riempire i loro contenitori. I venditori di birra al dettaglio, per esempio, dovrebbero utilizzare contenitori ricaricabili per il 10% dei loro prodotti entro il 2030 e per il 20% entro il 2040.

Gli imballaggi per il cibo da asporto

Gli obiettivi per il cibo da asporto dei ristoranti sarebbero rispettivamente il 10% per il 2030 e il 40% per il 2040. Entro il 2030, il 10% degli imballaggi usati per il trasporto nell’e-commerce dovrà essere riutilizzabile, percentuale che salirà al 50% entro il 2040.

E’ prevista una certa standardizzazione del formato degli imballaggi riutilizzabili, per esempio le bottiglie per bevande, e chiarimenti sulla progettazione dei sistemi di riutilizzo e ricarica . Prevista anche un’etichettatura degli imballaggi riutilizzabili (l’uso di pittogrammi per indicare la possibilità di riutilizzare i contenitori), che aiuti i consumatori a fare scelte informate.

Dare al settore certezza giuridica

Per la Commissione, le norme daranno al settore certezza giuridica e tempo per effettuare i necessari adeguamenti della catena di approvvigionamento. La Commissione propone inoltre esenzioni da questi obiettivi, per esempio per i negozi molto piccoli.

Gli Stati membri dovranno adottare misure per incentivare l’introduzione di sistemi di riutilizzo e ricarica, e attuare interventi complementari come sistemi di cauzione-rimborso per gli imballaggi riutilizzabili, incentivi economici, obblighi per le imprese di ampliare la gamma di prodotti venduti in confezioni riutilizzabili o ricaricabili, per esempio i detergenti o altri prodotti per cui non sono previsti obiettivi obbligatori.

 

 

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