Elezioni di midterm, Biden in California: «Non vi preoccupate, libereremo molto presto l’Iran»

4 Nov 2022 10:05 - di Giorgia Castelli
Biden

L’Iran presto sarà “libero”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante un comizio tenuto in California in vista delle elezioni di midterm. Mentre Biden stava parlando degli sforzi della sua amministrazione per migliorare l’assistenza ai veterani, incluso l’ampliamento del trattamento dei problemi respiratori e dei tumori per le persone che hanno prestato servizio in Iraq e Afghanistan, ha fatto una pausa e ha affermato: «Non vi preoccupate, libereremo l’Iran». Poi ha subito aggiunto: «Li libereremo molto presto», senza aggiungere dettagli.

Biden all’Iran: «No a violenze contro chi esercita diritti»

Non è la prima volta che Biden parla dell’Iran. Tre settimane fa aveva esortato i leader iraniani a non intraprendere azioni di forza contro i manifestanti che protestavano da quando la 22enne Mahsa Amini è morta sotto custodia delle forze di sicurezza che l’avevano fermata con l’accusa di non aver indossato correttamente il velo. «L’Iran deve porre fine alla violenza contro i propri cittadini che esercitano semplicemente i loro diritti fondamentali», aveva affermato Biden intervenendo a Irvine, in California. «Mi ha sbalordito ciò che questo ha risvegliato in Iran. E ha risvegliato qualcosa che non credo si calmerà prima di molto, molto tempo».

Khamenei: «Gli Stati Uniti sono vulnerabili»

Nei giorni scorsi c’era stato un duro attacco di Ali Khamenei. «Il 4 novembre – aveva detto la Guida Suprema dell’Iran – è un giorno che dimostra la realtà che gli Stati Uniti sono completamente vulnerabili. Questo giorno è sia una manifestazione del male degli Stati Uniti che una manifestazione del loro essere stati colpiti e sconfitti. Il 4 novembre è una giornata storica per studiare e imparare da queste esperienze». Ali Khamenei aveva pronunciato queste parole in un discorso in vista del 43mo anniversario della crisi degli ostaggi nata in seguito all’occupazione dell’ambasciata americana a Teheran.

Gli Usa «non sono più la potenza dominante»

«Nella loro propaganda, gli Stati Uniti affermano che la presa del Nido di Spie (come gli iraniani indicano la sede dell’ambasciata Usa, ndr) è stata l’inizio del conflitto tra la nazione iraniana e gli Stati Uniti. Mentono. I conflitti tra Iran e Stati Uniti iniziarono con il colpo di Stato del 1953. Perché rovesciarono un governo nazionale eletto dal voto popolare?», aveva proseguito Khamenei, riferendosi al governo Mossadeq. Secondo l’ayatollah, gli Usa oggi sono “gli stessi” del 19 agosto 1953, ma con due “differenze fondamentali”. La prima, secondo la Guida Suprema, è il modo in cui dimostrano la loro “ostilità” all’Iran, la seconda è il fatto che gli Stati Uniti «non sono più la potenza dominante» che erano allora.

 

 

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