Diana Pifferi, pezzi di pannolino nello stomaco della bimba abbandonata dalla madre e morta di stenti

29 Nov 2022 17:58 - di Redazione
Diana Pifferi

C’è una scoperta terribile che riguarda la piccola Diana Pifferi. La bimba di un anno e mezzo che la madre Alessia Pifferi ha lasciato sola a casa per sei giorni. La bimba non ce l’ha fatta ed è morta di fame. Una scoperta di cui oggi si è venuti a conoscenza e che racconta cosa sia avvenuto in quella abitazione in via Parea, a Milano, nel luglio scorso. Accanto al lettino di Diana hanno ritrovato solo un biberon. Questo l’unico cibo per sei lunghi giorni.

Pezzi di pannolino nello stomaco della piccola Diana Pifferi

Si apprende ora che nello stomaco della bimba sono stati trovati pezzi di pannolino. Segno che la piccola per non soccombere alla fame ha tentato di nutrirsi anche con quello, dopo esserselo tolto. Un pannolino sporco era stato trovato poco lontano dal suo corpicino.

Il biberon col latte e e gocce di benzodiazepine

A dirlo sono i risultati dell’autopsia, anticipati dal quotidiano Il Giorno, contenuti nella relazione definitiva dei medici legali, la stessa in cui – con le analisi tossicologiche – è stato accertato che alla bambina era stato dato un biberon di latte con gocce di benzodiazepine, forse per tenerla sedata ed evitare che piangesse durante la lunga solitudine, e nel bagno della casa c’era appunto una boccetta di En.

Antoniozzi: particolari raccapriccianti su Diana Pifferi

“I particolari che emergono sul caso della piccola Diana Pifferi, morta per abbandono da parte della madre a soli 18 mesi, sono raccapriccianti”, afferma il vicecapogruppo di Fdi alla Camera Alfredo Antoniozzi.

“Si tratta di una sconfitta per ognuno di noi quando una bambina muore in questo modo e si trovano brandelli di pannolino nello stomaco – osserva Antoniozzi -, non siamo certo contenti delle aggressioni subite in carcere dalla signora Pifferi, perché il carcere deve essere luogo di civiltà e di recupero, ma non partecipiamo al coro di chi invoca infermità inesistenti per un delitto veramente atroce”.

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