L’autopsia della piccola Diana inchioda la madre: “Morta di stenti”. Si attendono altri esami tossicologici
Durante il trasporto in carcere, i vicini di casa di Alessia Pifferi, madre della bimba morta per essere stata abbandonata da sola a casa per sei giorni, hanno provato a bloccare l’auto della Polizia e riempito di insulti la donna. Questa mattina è iniziata l’autopsia sul corpo della piccola e, da un primo parziale esito, risulta che non c’è una causa “evidente” o violenta della morte. I medici si riservano di fare ulteriori accertamenti, ma la bambina sarebbe morta per “consunzione” dovuta alla fame e alla sete.
La piccola Diana morta di fame e di sete; l’autopsia conferma
Nello stomaco, la piccola Diana aveva scarsa quantità di materiale che è stato ritrovato anche sotto al cuscino appoggiato al lettino da campeggio in cui la bimba era stata abbandonata. E tale materiale deve ancora essere analizzato. I medici dovranno fare anche analisi sui prelievi di tessuti e una radiografia sullo scheletro, per valutate l’ipotesi di fratture precedenti alla morte. Ciò che appare chiaro è che la bambina è deceduta prima delle 48 ore precedenti al ritrovamento. Ma anche su questo i medici potranno essere più precisi nella relazione finale che depositeranno sul tavolo del pm Francesco De Tommasi. Questa tragedia ha profondamente coinvolto l’opinione pubblica e la Procura di Milano ha ricevuto numerose mail in cui è stata chiesta giustizia per la bambina e una condanna severa per la madre.
Altri esami sul biberon della piccola
Per certo, così come hanno ribadito gli inquirenti , la piccola è morta di di fame di sete. Una fine atroce. Ora bisognerà capire se la 36enne abbia sedato la figlioletta con le benzodiazepine. Al riguardo, gli specialisti della Polizia scientifica analizzeranno la traccia di latte rimasta all’interno del biberon e il flacone di ansiolitico “En” ritrovato a casa della donna, in un appartamento di Ponte Lambro. Una prima relazione preliminare dei consulenti medici è attesa entro metà agosto sul tavolo del pm Francesco De Tommasi, titolare delle indagini affidate alla Squadra mobile. Inizieranno, invece, nei prossimi giorni con la formula dell’accertamento irripetibile le analisi degli specialisti del gabinetto regionale della Polizia scientifica sul biberon e il medicinale antidepressivo alla ricerca di tracce di Dna di Diana.
Alessia Pifferi rischia l’ergastolo
Se gli esami tossicologici dovessero confermare la somministrazione di benzodiazepine, Alessia Pifferi potrebbe rischiare financo l’ergastolo. La 36enne è reclusa nel carcere di San Vittore dallo scorso giovedì con l’accusa di omicidio pluriaggravato nell’ipotesi dell’omissione