Aggiorna lo status su Fb in “vedova”, poi uccide il compagno nigeriano: arrestata 51enne di Bergamo

26 Nov 2022 17:58 - di Penelope Corrado
Bergamo, compagno nigeriano, FB

Una donna di 51 anni ha ucciso durante una lite il convivente, un nigeriano di 30 anni, a Morengo, in provincia di Bergamo, ed e’ stata arrestata poco dopo la mezzanotte dai carabinieri di Treviglio. L’accusa per la donna e’ di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. I fatti, riferiscono i carabinieri, si sono svolti all’interno dell’abitazione di via Umberto I di Morengo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al culmine del litigio la donna avrebbe prima afferrato un coltello da uno dei cassetti della cucina per poi colpire frontalmente con un solo fendente al petto il suo compagno che, gravemente ferito, e’ subito stramazzato sul pavimento di quella cucina. E’ stata la stessa donna a chiamaree i soccoritori che hanno tentato invano di rianimare l’uomo che per la profonda ferita infertagli e’ deceduto poco dopo sul posto. Portata in caserma l’arrestata e’ stata prima interrogata dal pm di turno della Procura della Repubblica di Bergamo e poi condotta nel carcere di via Gleno a Bergamo.

Sandra Fratus Facebook

Chi è Sandra Fratus, la donna di Bergamo arrestata per aver ucciso il compagno nigeriano

La donna arrestata si chiama Sandra Fratus e ha 51 anni. La vittima, che aveva 30 anni, si chiamava Ernest Emperor Mohamed ed è morto a causa di una coltellata al petto: il nigeriano è subito stramazzato al suolo. Non ci sono al momento notizie circa il movente che possa aver spinto la 51enne a un gesto così estremo.  Il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una lite fra la coppia, non è chiaro scatenata da quali motivi. I due si trovavano nella casa il 30enne nigeriano e la 51enne di Bergamo convivono, in via Umberto I, nel centro del piccolo paese della provincia di Bergamo. Nell’abitazione non c’erano altre persone al momento dell’aggressione. Toccherà agli inquirenti capire quale fosse il contesto in cui è maturato l’omicidio.

Come scrive Il Giorno, il primo ad arrivare nell’abitazione dopo il delitto è stato il figlio ventitreenne della donna, dopo che la madre su Facebook ha scritto di essere vedova: sarebbe stato lui a telefonare ai soccorsi, invitato dalla madre.  La donna è assistita dall’avvocato Vanessa Bonaiti, che ha riferito di una situazione di “profondo disagio e fragilità”, precisando che la donna potrebbe aver impugnato il coltello nel tentativo di difendersi.

 

 

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