Lezioni di “Bella Ciao” all’università di Napoli: la sinistra muove i “suoi” studenti contro la Meloni

5 Ott 2022 9:21 - di Lucio Meo

A pochi giorni dal voto, all’università di Napoli scatta la rivolta contro il futuro governo democraticamente eletto con striscioni appesi alle finestre nei quali si annunciano iniziative contro la Meloni e si invita tutti a svegliarsi la mattina e a cantare “Bella Ciao”. Sarà anche democrazia, certo, ma lo è anche quella di chi all’università va per studiare non per srotolare striscioni politici, lo è anche chi va all’università da elettore della Meloni, lo è anche quella di poter chiedere di non trasformare un luogo di cultura in uno stadio politico (come negli oscuri e sanguinosi Anni di piombo), con la magnifica tolleranza del magnifico Rettore.

All’università gli striscioni e i raduni contro la Meloni

Qualcosa del genere era già accaduto in Lombardia, nei licei. Sta di fatto che da ieri alle finestre di via Mezzocannone, nel centro di Napoli, tra gli edifici delle più importanti facoltà della Federico II e dell’Orientale, sono apparsi striscioni contro la leader di Fratelli d’Italia e «contro il Governo di estrema destra che si insedierà nei prossimi giorni».Gli striscioni recano le scritte “Una mattina mi son svegliato”, primo verso di “Bella ciao”, inziative organizzate e divulgate anche sulle pagine social di una sigla che si fa chiamare Giovani contro la Meloni, peraltro con quattro gatti come follower, a conferma che si tratta di un’operazione politica marginale della sinistra e non certo di un grande afflato collettivo e popolare.

La destra che minaccerebbe i giovani…

Gli attivisti autori dell’iniziativa spiegano che «Giorgia Meloni e la sua coalizione non rappresentano il futuro che vogliamo per la nostra generazione, anzi sono un pericolo per i nostri diritti e la nostra libertà». Se lo dicono loro, che preferiscono i Fratoianni, i Bonelli e i De Magistris… Oggi quegli studenti mettono insieme a piazza San Domenico, «studenti, precari, lavoratori, giovani si incontreranno per confrontarsi e organizzarsi» annunciano gli attivisti. Poi c’è l’allarme fascismo, puntuale come l’odore di pizza a mezzogiorno a Mezzocannone: “Siamo i giovani che non ci stanno, siamo quelli che intendono opporsi a chi vuole riportare indietro le lancette della storia. Non possiamo restare indifferenti, Giorgia Meloni e i suoi alleati non rappresentano per niente gli interessi di noi studenti e giovani lavoratori ma, al contrario, rappresentano una minaccia alle nostre libertà e ai nostri diritti”, scrivono su Facebook. Magari sotto dettatura di qualche cattivo maestro…

La risposta semplice di una donna: “Ragazzi, studiate la Costituzione…”

Ma la democrazia sui social è anche quella di una signora che molto garbatamente fa notare, nei commenti: “Studiate l’art.1 della Costituzione. La Meloni è stata legittimata da milioni di elettori. Si chiama ‘democrazia’, un concetto complesso, che non va predicato ma rispettato. A parte che ogni manifestazione della Meloni é piena di giovani che sono sempre stati al centro della sua attività politica, non solo perché lei inizió a fare politica nelle organizzazioni giovanili ma perché é stata Ministro della Gioventú. Auguri di ottima vita!”. Più chiaro di così…

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