In Toscana cercano autisti per i bus tra i migranti. FdI: «Soluzione scandalosa»
Crea polemiche il progetto di cercare autisti per i bus tra i migranti. Accade in Toscana. Come anticipato da Repubblica, è quanto previsto da un progetto (attualmente in fase di studio) di Autolinee Toscane che dallo scorso gennaio è gestore unico del trasporto pubblico della regione. Partner di AT in questa iniziativa, se partirà, sarà la Fondazione Caritas, a cui fanno capo diverse strutture di accoglienza dislocate nel territorio regionale. Alla società mancano 40-50 conducenti. L’azienda, scrive ancora Repubblica, «visto che gli italiani non accettano di essere pagati così poco per un lavoro così usurante e pieno di responsabilità, cercherà autisti anche fra i migranti». Il problema sembra legato agli stipendi, «troppo bassi (come da contratto nazionale) da poter risultare appetibili per chi deve mantenere una famiglia». Si parla di 1.200 – 1.250 euro una volta assunti, 1.600 – 1.650 massimo a fine carriera.
Toscana, FdI si scaglia contro il progetto
Contro il progetto sono subito intervenuti Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, e Giampaolo Giannelli, responsabile trasporti di FdI in provincia di Firenze. «Quando abbiamo letto la notizia non volevamo crederci. Sembrerebbe infatti che Autolinee Toscane – il gestore unico del trasporto locale, tanto voluto dalla sinistra toscana – voglia cercare nuovi autisti tra gli immigrati ospitati dalla Caritas! In pratica, per fare fronte alla continua carenza di personale – tante volte denunciata dai sindacati come frutto di stipendi “da fame” e di condizioni di lavoro folli – anziché pensare a come aumentare lo stipendio dei suoi autisti, sta cercando una soluzione a dir poco scandalosa! Da cittadini toscani ce ne vergogniamo».
FdI: «Gli stipendi degli autisti sono troppo bassi»
I due esponenti di FdI osservano che «la grande azienda che doveva risolvere tutti i problemi dei trasporti, sta mandando in tilt il sistema. Gli stipendi degli autisti sono troppo bassi a fronte della mole e della pericolosità del lavoro (negli ultimi due anni si è verificata un’impennata degli episodi di violenza fisica e verbale contro di loro). E non solo! L’azienda assume principalmente giovani provenienti da fuori Toscana, che arrivano da noi senza formazione. Purtroppo, mentre avviene questa formazione, i neo-assunti capiscono che lo stipendio non sarà mai sufficiente a vivere decorosamente in Toscana e preferiscono tornare nelle loro città».
«Aumentare gli stipendi e assumere nuovi autisti»
«Se Ratp è davvero la grande società che dice di essere, dovrebbe aumentare gli stipendi e assumere nuovi autisti, non andare a cercare alla Caritas persone da sottopagare! – continuano Torselli e Giannelli – Siamo sempre stati contrari alla gara per il gestore unico e, purtroppo per i toscani, avevamo ragione. Temevamo che il nuovo assetto avrebbe prodotto una perdita delle professionalità acquisite e siamo stati facili profeti. Ora la coperta è corta e si fanno mosse imbarazzanti e frutto dell’improvvisazione».