Covid, numeri in crescita. Le fosche previsioni di Ricciardi: «La mortalità aumenterà»

7 Ott 2022 11:57 - di Agnese Russo
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Sale ancora l’incidenza settimanale dei casi Covid in Italia. Nella settimana tra il 30 settembre e il 6 ottobre il dato è 441 nuovi casi ogni 100mila abitanti, la settimana precedente (23-29 settembre) era 325 ogni 100mila abitanti. È quanto segnala l’Istituto superiore di sanità sulla base del report coi dati principali dal monitoraggio della Cabina di regia Iss-ministero della Salute. «Sta partendo una nuova ondata pandemica, che purtroppo troverà in larga parte gli italiani impreparati», ha detto Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, che il ministro Roberto Speranza ha voluto al proprio fianco come consulente, facendo riferimento alla scarsa adesione alla quarta dose del vaccino anti Covid.

I numeri del tasso di occupazione ospedaliera

Per quanto riguarda il tasso di occupazione ospedaliera, in terapia intensiva sale all’1,8% (secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 6 ottobre). Nel monitoraggio della settimana precedente era 1,4% (al 29 settembre). Crescono anche i ricoveri ordinari, all’8,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 ottobre) a fronte del 6% emerso dal monitoraggio della settimana scorta (rilevazione al 22 settembre).

Il tasso di positività resta sostanzialmente stabile

L’Iss ha spiegato inoltre che la percentuale dei casi Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento è stabile rispetto alla settimana precedente (12%, contro l’11% di 7 giorni fa). Stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (53% contro 54%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (35% come la settimana scorsa).

Ricciardi: «Al via nuova ondata di Covid. La mortalità aumenterà»

Intervistato a Rai Radio 1, Ricciardi ha detto che siamo all’avvio di una nuova ondata, di fronte alla quale «in larga parte gli italiani saranno impreparati, perché molti, soprattutto anziani, non si sono vaccinati con la quarta dose e quindi di fatto non sono protetti contro la malattia grave». Per il medico «sarebbe opportuno che tutti la facessero, però per i soggetti fragili per età o patologia è veramente una questione di sopravvivenza». «Ma aumenterà anche la mortalità?», è stato dunque chiesto all’esperto. «Aumenterà sicuramente, perché – è stata la risposta – meno del 30% degli ultra 80enni è vaccinato con la quarta dose».

Ma poi chiarisce: «È un’onda, non uno tsunami»

Ad oggi, ha proseguito, «domina ancora Omicron, ma ci sono delle sottovarianti e una ha il vantaggio del 10%, significa che ha un po’ più di contagiosità» e l’impatto sugli ospedali «non sarà quello drammatico degli anni passati, ma un impatto forte sicuramente l’avrà. È un’onda non uno tsunami».

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