Cassese: «Da Meloni discorso da combattente. E ora basta con fascismo e antifascismo»

26 Ott 2022 11:11 - di Natalia Delfino
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Bene i contenuti e buona l’esposizione, che lui chiama «acting». Il costituzionalista Sabino Cassese dà un giudizio positivo del discorso di Giorgia Meloni per la fiducia. Un discorso «da combattente», nel quale riconosce oltre a «un solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata», oltre che l’indicazione di riforme fondamentali per l’Italia, a partire da quella del presidenzialismo. Linee programmatiche di fronte alle quali «sarebbe bene che l’opposizione si liberasse del punto di vista fascismo-antifascismo», guardando piuttosto ai fatti.

Nessuna idea di Paese ed Europa? Cassese smonta le critiche della sinistra

Di fatto Cassese, intervistato su La Stampa, smonta le maggiori critiche mosse dalla sinistra al premier, avvertendo che «un programma di governo, dichiaratamente di durata decennale, si deve giudicare in base a sei criteri: l’orizzonte ideale nel quale si muove, la collocazione internazionale proposta, la prospettiva temporale indicata, gli obiettivi prescelti, i mezzi preferiti, infine, le assenze, i temi che non ci sono». Elementi che ci sono e che smentiscono chi dice che si sia trattato di un discorso senza idea di Paese e di Europa. «Se si considerano i primi tre criteri insieme, va riconosciuto che nel discorso sono presentati un solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata», ha spiegato Cassese.

Un discorso con una «prospettiva temporale chiaramente decennale»

La Costituzione è l’«orizzonte ideale», ha chiarito il giurista, richiamando anche «sia la sottolineatura del vincolo rappresentati-rappresentanti, sia il riconoscimento del valore dell’opposizione». Sulla «collocazione internazionale» parlano la «chiara l’adesione all’Ue», con toni critici sì, ma costruttivi, e all’Alleanza atlantica. «Quanto alla prospettiva temporale è chiaramente decennale, come risulta dalla critica a 10 anni di governi deboli e instabili e dalla indicazione di 10 anni come prospettiva futura. Il governo – ha commentato Cassese – conta su questa e sulla prossima legislatura».

Cassese: «L’opposizione si liberi del punto di vista fascismo-antifascismo»

Altra critica mossa dalla sinistra: la presunta debolezza su quella che Fabio Martini, che firma l’intervista, sintetizza come «questione fascista». Cassese ha risposto ricordando che nel discorso di Meloni ci sono state «non soltanto la distanza dal fascismo, ma anche le chiare indicazioni relative a libertà e democrazia». Quindi, ha rivolto un pensiero all’opposizione: «Sarebbe bene che si liberasse del punto di vista fascismo-antifascismo, giudicando il governo per quello che propone e per quello che fa».

Meloni centra le priorità per l’Italia

Per quanto riguarda poi le priorità indicate dal premier, Cassese ne ha parlato facendo riferimento al libro curato da Luca Paolozzi Italia e il filo della crescita. 75 anni di storia economico-sociale e 23 di stallo, che «contiene 150 pagine di dati comparativi su Italia e altri Paesi». «Gli obiettivi indicati dal nuovo governo centrano quasi tutti i problemi analizzati in quelle pagine su finanza e crescita, con un approccio pragmatico e rassicurante», ha detto il giurista, parlando di avanzo primario, risparmio privato, rapporto tra Stato ed economia, de-burocratizzazione. E, ancora, di scuola, sanità e divario Sud, nonché di pensioni, immigrazione e della «geniale idea di un piano Mattei che riprenda l’esperienza di quel grande imprenditore».

Il presidenzialismo? Un «obiettivo importante» per la stabilità

E poi c’è il capitolo presidenzialismo, sul quale Meloni ha teso una mano all’opposizione, aprendo al dibattito sul modello, ma ha anche avvertito sulla necessità e volontà di andare comunque avanti. Cassese ha inquadrato la riforma nel tema del «capitolo dei mezzi» che, ha chiarito, «non si ferma al presidenzialismo», ma riguarda anche l’autonomia differenziata, la burocrazia con la reintroduzione dei criteri del merito, la giustizia. «Sulla riforma presidenziale non c’è stata una chiara scelta tra le decine di soluzioni che si presentano, ma è stata indicata l’opzione che tende a premiare la stabilità dell’esecutivo. Questo – ha spiegato il costituzionalista – è un obiettivo importante in un Paese che in 75 anni inaugura il proprio 68esimo governo».

Cassese “promuove” il discorso di Giorgia Meloni

Dunque, quella che dà Cassese del discorso di Meloni è una «valutazione  complessivamente positiva», sebbene alcuni temi come bonus, fisco e lotta all’evasione a suo avviso meritavano ulteriori approfondimenti, la critica sulla limitazione della libertà durante la pandemia «poteva essere risparmiata» e sarebbe stato opportuno un richiamo ai lavoratori dipendenti oltre che a quelli autonomi. Particolarmente «interessante», invece, «il riferimento all’Europa». Meloni, ha sottolineato Cassese, «ha unito l’interesse nazionale a un destino comune».

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