Badante ucraina uccise a colpi di wrestling un’anziana di 81 anni: condannata a 24 anni di carcere

7 Ott 2022 12:19 - di Monica Pucci

E’ stata condannata a 24 anni di carcere Lyubov Tkachuk la cinquantenne ucraina accusata dell’omicidio di Maria Luisa Lombardi (nella foto nel riquadro), 81 anni e invalida, morta nel giugno 2020 in ospedale dopo una lunga agonia. L’anziana era stata trasportata al San Camillo il 7 maggio dalla sua abitazione in via Francesco Cilea, all’Infernetto a Roma. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, la badante colpì l’anziana con almeno una ventina di gomitate al volto e al torace e provò a giustificarsi dicendo che l’81enne era caduta. A incastrare Tkachuk però furono le immagini del sistema di video sorveglianza che registrarono tutte le violenze.

La badante ucraina si era accanita sull’anziana malata

La badante, a colpi di “wresling” si era accanita sull’anziana donna, cercando poi di inscenare  una caduta dell’81enne nella sua villa a Roma. Lyubov Tkachuk  era stata assunta da Maria Luisa Lombardi, una donna anziana che soffriva di Alzheimer, in maniera regolare. Una telecamera fissata in camera da letto aveva mostrato scene terribili.

La sentenza per la donna è stata emessa dalla Terza Corte d’Assise di Roma ieri sera dopo oltre sei ore di camera di consiglio. I giudici hanno condannato la badante per l’accusa di omicidio riconoscendo l’aggravante della crudeltà e assolvendola invece dall’imputazione di maltrattamenti per episodi risalenti ad anni precedenti, riconoscendo una provvisionale di centomila euro per ognuna delle parti civili. Per Tkachuk la procura, con la pm Daniela Cento, aveva chiesto la condanna all’ergastolo.

La soddisfazione dei legali della vittima

“Esprimo soddisfazione per la acclarata responsabilità penale in ordine al reato di omicidio aggravato – dice all’Adnkronos l’avvocato Maria Marmo, legale di parte civile di Cristina e Sergio Sartarelli figli della vittima – rimane tuttavia l’amaro in bocca e ci lascia perplessi l’assoluzione per maltrattamenti. Per noi è evidente che le atrocità perpetrate quel maledetto 7 maggio, ricordo su una signora ultraottantenne e malata di alzheimer, siano state solo l’epilogo di violenze intraprese da tempo. Aspettiamo in ogni caso di leggere le motivazioni della sentenza, che comunque non ritengo renda piena giustizia alla vittima e ai suoi familiari”.

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