Addio alla “Signora in giallo”: è morta Angela Lansbury, tra le attrici più amate dagli italiani
È morta a 96 anni l’attrice Angela Lansbury, la “Signora in giallo” della tv. «I figli di Dame Angela Lansbury sono tristi di annunciare che la loro madre è morta pacificamente nel sonno a casa a Los Angeles», si legge nel comunicato diffuso dalla famiglia. Si è spenta «a soli cinque giorni dal suo 97esimo compleanno». L’attrice era nata a Londra nel 1925 e aveva vinto un Oscar alla carriera nel 2014. Ha preso parte a decine di film e telefilm.
“La Signora in giallo” e le vittorie di quattro Tony Awards
Molto amata dal pubblico italiano, è stata una delle interpreti di maggior talento e versatilità del mondo cinematografico hollywoodiano sin dagli anni Quaranta. Raggiunse la popolarità internazionale alla metà degli anni ’80 grazie alla serie tv “La signora in giallo”, nel ruolo dell’investigatrice dilettante Jessica Fletcher. Un classico televisivo con i suoi 264 episodi in 12 anni. Pur avendo per lo più ricoperto ruoli secondari, Lansbury ha saputo sempre offrire intense caratterizzazioni, ottenendo tre nomination all’Oscar. Infine ha conquistato l’Oscar alla carriera nel 2014. Dotata di una bellissima voce, ha interpretato alcune canzoni dei suoi film. Ha ottenuto i più importanti risultati della sua lunga carriera artistica sulle prestigiose scene di Broadway vincendo quattro Tony Awards. Vittorie dovute a i musical “Mame” (1966), “Dear world” (1969), “Gypsy” (1975) e “Sweeney Todd” (1979).
Dalla fuga negli Stati Uniti alla prima nomination all’Oscar
Nata a Londra il 16 ottobre 1925, era la nipote del leader pacifista del British Labour Party George Lansbury. Angela Lansbury iniziò gli studi artistici alla Webber-Douglas School of Dramatic Arts di Londra. Ma nel 1940 – allo scoppio della Seconda guerra mondiale – fuggì negli Stati Uniti con la madre, l’attrice irlandese Moyna MacGill, e con i fratelli. Salì su una delle ultime navi che lasciarono l’Inghilterra prima che i sottomarini tedeschi potessero impedirlo. Terminò la sua formazione alla Feagin School of Dramatic Arts di New York. Dopo aver ottenuto un contratto con la Metro Goldwin Mayer, debuttò nel thriller psicologico “Angoscia” (1944) di George Cukor. Interpretava il ruolo della indisponente e maliziosa domestica, contrapposta a una fragile Ingrid Bergman, ottenendo la sua prima nomination all’Oscar.
Generi diversi per il suo straordinario talento
L’anno successivo fu invece la dolce cantante Sybil Vane nel film “Il ritratto di Dorian Gray”, tratto dall’omonimo romanzo di Oscar Wilde. Appariva in una piccola parte anche la madre. ruolo con cui conquistò la seconda nomination all’Oscar. Il suo straordinario talento le consentì di spaziare in generi diversi. Infatti era nel brillante western “Le ragazze di Harvey” (1946) di George Sidney, nel dramma sociopolitico “Lo Stato dell’Unione” (1948) di Frank Capra. E ancora, in una delle tante versioni cinematografiche del noto romanzo di Alexandre Dumas, “I tre moschettieri” (1948) di Sidney. Qui ebbe il ruolo della regina Anna. Inoltre, nel biblico “Sansone e Dalila” (1949) di Cecil B. DeMille.
Dagli anni Cinquanta agli anni Settanta
Negli anni Cinquanta, pur continuando a lavorare per il cinema, Lansbury esordì a Broadway nella farsa scritta dal francese Georges Feydeau “Hotel Paradiso” (1957). Nel 1962 ottenne l’intenso ruolo, che le valse la terza nomination all’Oscar, della spietata madre del killer Raymond Shaw, pronta a manovrare dietro le quinte il figlio come un burattino, nel thriller fantapolitico “The Manchurian Candidate” di John Frankenheimer. Il titolo in italiano era “Va’ e uccidi”. Ma non solo. Nel 1971 Lansbury apparve nella produzione Disney “Pomi d’ottone e manici di scopa” di Robert Stevenson nella parte di un’aspirante strega, che riesce a far fallire lo sbarco tedesco in Inghilterra durante la Seconda guerra mondiale con l’aiuto di tre bambini.