Salvini a testa bassa contro Draghi: «Faccia i nomi dei “pupazzi prezzolati” o taccia»

20 Set 2022 20:52 - di Redazione
Salvini

Quell’accenno ai «pupazzi prezzolati» buttata lì in conferenza stampa da Mario Draghi, apparentemente contro ignoti, in realtà con un nome cognome ben individuabile, non è piaciuta neanche un po’ (ovviamente) al probabile destinatario, cioè Matteo Salvini. Il leader della Lega non ha intenzione di farla passare in cavalleria e, del resto, neanche potrebbe se volesse. Beccarsi del «pupazzo» e per di più «prezzolato», è accusa che, per quanto non esplicitata, in altra epoca si sarebbe risolta con un duello.

Così Salvini a Radio anch’io

Fortuna che i tempi sono cambiati e che tutto si può risolvere in un incruento botta e risposta. «Le parole di Draghi sono state gravi e io vorrei che andasse avanti, perché ha detto che in Italia ci sono corrotti da potenze straniere», ha esordito Salvini dai microfoni di Radio Anch’io. «Il presidente del Consiglio in carica, pagato da noi e che rappresenta tutti noi – ha quindi aggiunto -, se ha dei nomi di qualcuno che in qualche ruolo, politica, impresa, giornalismo, è corrotto o finanziato da potenze straniere faccia nomi e cognomi altrimenti sono chiacchiere al vento di una certa gravità».

Ma il premier non raccoglie

Concetto ribadito anche qualche ora più tardi: «Lo invito a spiegare agli italiani chi è corrotto, chi è pagato e chi è al soldo del prossimo». Draghi non ha risposto. Il premier ha parlato nel corso dell’evento Youth4 Climate, a margine dei lavori dell’Unga, ma non ha raccolto il guanto di sfida lanciato da Salvini. Né è pensabile, salvo sorprese, che lo faccia nei prossimi giorni. È probabile che lo faccia invece il leader della Lega. Sia perché è in campagna elettorale sia perché deve allontanare da sé il sospetto che sia l’interesse a giustificare la sua simpatia per Vladimir Putin. Scemata per altro al punto tale da indurlo ieri a rivelare che quel sentimento appartiene ormai al passato.

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