Presentato il manifesto “Fermare la guerra”: «L’Italia promuova una conferenza di pace»
È stato presentato oggi il manifesto “Fermare la guerra, salvare l’Italia”, promosso dall’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Il manifesto si colloca su «una terza rispetto al dualismo mediatico Russia-Ucraina» e chiede all’Italia di intensificare gli sforzi diplomatici per la promozione di una «conferenza di pace» tra i due Paesi.
Alemanno: «L’Italia promuova il processo di pace tra Russia e Ucraina»
Per Alemanno «l’Italia deve farsi promotrice sia di una neutralità attiva nel conflitto fra Ucraina e Russia, sia di dare avvio a un processo di pace fra i due Paesi belligeranti, che scaturisca in una Conferenza di Pace». Secondo l’ex sindaco della Capitale, «la posizione di neutralità attiva, doverosa e possibile, deve portare innanzi tutto ad aiutare il popolo ucraino, vera vittima di questo conflitto fortemente voluto dall’amministrazione di Joe Biden e dalla Nato, la quale ha provocato a tavolino la Russia di Putin la quale ha reagito, come tutti sappiamo, in un modo inaccettabile».
«Il processo diplomatico non resti nelle mani di Erdogan»
Per i promotori del manifesto, dunque, il prossimo governo dovrà mettere in campo tutte le energie possibili per la «costruzione di un tavolo delle trattative, che culmini in una conferenza di pace fra Russia ed Ucraina». «Ad oggi – si legge in una nota – l’unico Paese che fa da intermediario è la Turchia: l’Italia, la patria della diplomazia, non può e non deve lasciare questo ruolo ad Erdogan, il quale in passato ha più volte usato la guerra per estorcere concessioni a noi europei».
I «punti cardine» del manifesto “Fermare la guerra”
Nel manifesto si sostiene che «il processo di pace dovrà ruotare attorno ad alcuni cardini, quale l’immediato cessate il fuoco ambo le parti, l’immediato stop all’invio di armi, la neutralità dell’Ucraina e l’impegno a non aderire ad alcuna alleanza militare, pieno riconoscimento internazionale del referendum sull’ingresso della Crimea nella Federazione Russa, referendum sotto il controllo internazionale sul futuro delle Repubbliche popolari di Donesk e Lugansk, impegno rafforzato della Russia a non mettere in discussione i confini con l’Ucraina e a non interferire alla sua politica interna, infine un piano di ricostruzione internazionale con la partecipazione della Russia e risarcimento dei danni di guerra in Ucraina e partecipazione dell’Ucraina al risarcimento dei danni alla guerra civile in Donbass».
Il richiamo a Papa Francesco
«Questa posizione non significa abbandonare l’Ucraina: anche Papa Francesco si è espresso fortemente in questa direzione», si legge infine nella nota degli organizzatori dell’evento, i quali riferiscono come il manifesto abbia «già raccolto più di 300 firme». All’incontro, che si è svolto presso il centro congressi Cavour a Roma, hanno partecipato, tra gli altri, e oltre allo stesso Alemanno, Marco Bertolini, Francesco Biava, Francesco Borgonovo, Franco Cardini, Marco Carnelos, il filosofo Diego Fusaro, Massimo Magliaro, Marcello Taglialatela, Marco Martinelli e William De Vecchis.