Polidori: «Letta non mandi in tv le donne di sinistra ad agitare lo spauracchio di Giorgia Meloni»

3 Set 2022 17:19 - di Redazione

“Letta non mandi le donne di sinistra in tv ad attaccare il centrodestra in una sorta di donne contro donne. Utilizzando la Meloni come spauracchio. Attacchi il centrodestra sul merito, se ne ha gli argomenti”. Parole dure quelle della forzista Catia Polidori che all’Adnkronos denuncia la quotidiana e goffa crociata rosa contro la leader di Fratelli d’Italia. Uno degli sport preferiti dalla sinistra in queste difficili ore di campagna elettorale.

Polidori: Letta non mandi le donne in tv ad attaccare la Meloni

Da “pensa al maschile” di Natalia Aspesi al presunto scandalo del video sullo stupro di Piacenza è un crescendo di attacchi dell’altra metà del cielo alla “pericolosa” Giorgia, dipinta come un mostro, esempio di maschilismo e oscurantismo. In un crescendo di accuse ideologiche. Dal mondo della musica al femminile che fa gara a denunciare un sentimento di ‘paura’ all’accusa di essere niente meno che la garante con “i fratelli di destra per salvare il patriarcato”.

Ma la sinistra rosa non voleva fare squadra?

“Mi pare che anche alcune giornaliste abbiamo sottolineato questa cosa”, insiste la deputata di Forza Italia.” E mi stupisco delle colleghe di sinistra, che in Aula hanno sempre sventolato la bandiera dei diritti delle donne, che si ergono a paladine del femminile, che ci accusano di non fare squadra e di non avere una politica per le donne. Eppure abbiamo fatto insieme tante battaglie”. Ma il gioco di squadra si ferma davanti agli steccati ideologici in vista delle urne e agli stereotipi per criminalizzare la leader di FdI. Che, vento in poppa nei sondaggi, potrebbe diventare il prossimo presidente del Consiglio.

Noi siamo per il merito, loro per le quote

“Noi donne di centrodestra – prosegue la Polidori  – siamo per il merito, loro, le femministe di sinistra, ne fanno una questione, prima che di quote, di lettere. Si preoccupano di dire sindaca invece di sindaco. Noi, ad esempio, intendiamo le quote rosa come uno strumento culturale a termine. La norma che imponeva una quota femminile nei Consigli di amministrazione delle società quotate, dopo 10 anni, è scaduta, non serve più. Per la sinistra invece deve essere un obbligo. Una volta che le donne hanno avuto l’occasione di dimostrare le loro capacità le quote rosa non servono più. Meritocrazia è la nostra parola d’ordine”.

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