I leader del centrodestra a Piazza del Popolo: «Il 25 settembre nasce una nuova Italia»

22 Set 2022 20:21 - di Girolamo Fragalà

Il colpo d’occhio c’è. La manifestazione del centrodestra a Piazza del Popolo dà subito l’idea del grande entusiasmo che sta accompagnando il rush finale della campagna elettorale. La piazza è stracolma. È un appuntamento storico, quello del 25 Settembre, si decide il futuro. Lo slogan della coalizione “Insieme per l’Italia” sullo sfondo blu sovrasta i simboli dei partiti appena visibili alle spalle dei militanti sul palco. Un enorme striscione in mezzo alla piazza dice “Noi siamo Giorgia”. In un altro, si legge “Tempo di Patria”,

Il centrodestra a Piazza del Popolo

Il primo dei leader a salire sul palco è Silvio Berlusconi. «Eccoci finalmente qui», dice. «È un grande piacere vedere sventolare tutte insieme le bandiere di Fdi Lega e Fi. Il nostro Paese non vuole essere governato dalla sinistra. E vi voglio anche ricordare che 28 anni fa noi siamo scesi in campo per evitare la presa del potere da parte di una sinistra guidata dall’ex Partito comunista che aveva cambiato solo il nome ma non i suoi protagonisti e le sue idee».

Berlusconi: «Un grande futuro da realizzare insieme»

Poi aggiunge: «Noi siamo qui perché abbiamo un grande futuro da realizzare insieme. Vogliamo costruire un’Italia dove non ci siano cittadini di serie B, un’Italia dove nessuno abbia a temere se va al governo un suo avversario politico. Il Cav parla in piedi davanti a un leggio al centro del palco. Indossa il doppiopetto d’ordinanza blu navy in stile ’94. E ricorda quanto hanno fatto i suoi governi soffermandosi su Pratica di Mare, quando parla di politica estera. Il leader azzurro parla per circa 20 minuti senza interruzioni.

Prende la parola Maurizio Lupi

«Grazie di cuore a Silvio Berlusconi», afferma Maurizio Lupi prendendo la parola dopo il leader di Fi. «La democrazia italiana saprà scegliere il suo governo, il leader della sua coalizione di centrodestra. Lo dico da moderato. Ci hanno contrapposto con i populisti, dire che la famiglia è il pilastro della società e avere un figlio non è una tassa aggiuntiva, è amare il popolo o essere populista?». E conclude: «Basta con queste contraddizioni».

Salvini: «Fate arrivare a Gualtieri l’avviso di sfratto»

Poi è la volta di Matteo Salvini. «Che spettacolo, fatevi sentire, fate arrivare alll’ufficio di Gualtieri e Zingaretti l’avviso di sfratto». Così il leader della Lega inizia l’intervento. «Lo dico da romano di adozione. Pensavamo di aver toccato il fondo con la Raggi e invece Gualtieri riesce a fare peggio». L’impegno che «offriamo è quello di governare bene, insieme, per cinque anni, con Silvio, Giorgia e Maurizio».

«A Bruxelles si mettano il cuore in pace»

«Evviva il suono delle campane e guai a chi viene nel nostro paese per cambiare i nostri usi e costumi», continua mentre risuonano le campane di Santa Maria degli Angeli. «Chi arriva deve rispettare la nostra storia, di popolo accogliente e generoso, ma non di fessi». Domenica «votate voi, si mettano il cuore in pace a Berlino, Parigi e a Bruxelles. Andiamo a vincere e per cinque anni governiamo insieme»

Giorgia Meloni accolta con fumogeni e cori di incoraggiamento

«Grazie per questa piazza piena, carica di entusiasmo, orgoglio. Grazie a tutti gli italiani che non hanno creduto alle menzogne della sinistra». Giorgia Meloni chiude la manifestazione della campagna elettorale del centrodestra a Roma. «Verrà il giorno della sconfitta, ma non è questo». A presentare la leader di FdI è l’attore e doppiatore Pino Insegno. Da sotto al palco i fumogeni con i colori della bandiera italiana fanno da scenografia ai cori “Giorgia, Giorgia, Giorgia” intonati dalla gente.

«Attenti, gli inciuci sono pronti a rifarli»

«Gli inciuci sono pronti a rifarli… Noi del centrodestra ci avete visto su questo palco di piazza del Popolo. Dall’altra parte ci sono Calenda, Conte Letta, Di Maio», incalza la leader di FdI. «Apparentemente si fanno la guerra. Voglio sfidarli: dichiarino entro domani sera quali sono i partiti con o quali si vogliono alleare per un eventuale governo. Escano allo scoperto, prima del voto dicano la verità». Piaccia o no alla sinistra, «il nostro governo durerà 5 anni, sarà stabile unito e serio».

«Pronti a fare il presidenzialismo»

«È arrivato il momento di non turarsi più il naso e di respirare aria di libertà a pieni polmoni. Il 25 settembre finirà l’Italia che vuole la sinistra. E se abbiamo i numeri, siamo pronti a fare il presidenzialismo anche senza la sinistra. Lo Stato non produce ricchezza, la producono le imprese e i lavoratori. Lo Stato non deve rompere le scatole a chi vuole fare. Per troppo tempo lo stato ha trattato i cittadini come sudditi». «L’Italia è migliore dei governi di sinistra che ha avuto in questi anni. La sinistra sta lì a blaterare che tutti hanno paura ma gli unici ad avere paura sono loro perché hanno capito che sta per finire il loro sistema di potere».

 

 

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